un pensiero al mese


Le religioni che chiamiamo false erano una volta vere.(Ralph Waldo Emerson)



Indipendentemente dalle coalizioni che si andranno a costituire,a quale partito o lista civica darai il tuo voto nelle prossime elezioni amministrative?


giovedì 22 aprile 2010

A Roseto la deriva petrolifera

A Roseto la deriva petrolifera

In data 12 febbraio 2010, il Ministero dello Sviluppo Economico ha scritto una lettera alla Regione Abruzzo per comunicare la ripresa del procedimento denominato Villa Mazzarosa, senza nemmeno attendere la pronuncia della Corte Costituzionale, dopo che il Governo ha impugnato anche la seconda legge regionale anti-petrolio.

Prossima tappa la convocazione della Conferenza dei Servizi e poi è previsto il Decreto di Conferimento del permesso di ricerca di idrocarburi alla società Medoil Gas Italia, titolare del medesimo progetto.

L’area interessata dalle ricerche e coltivazioni petrolifere, pari a 13,4 Kmq., inizia dal confine sud di Cologna Spiaggia, attraversa buona parte della Riserva naturale Borsacchio e del territorio rosetano, e termina a Scerne di Pineto. In larghezza si estende dalla battigia fino alla collina.

L’iter procedurale è stato il seguente: 31.3.2006 presentazione dell’istanza, 9.5.2006 avvio del procedimento, 13.12.2006 esame e parere favorevole da parte del Comitato per gli Idrocarburi e la Geotermia, 18.10.2007 comunicazione alla Regione Abruzzo ed al Ministero dell’Ambiente del parere favorevole e del programma di lavoro espresso dal Comitato, 31.3.2009 sospensione dell’attività istruttoria fino al 31 dicembre 2009, 12.2.2010 comunicazione alla Regione Abruzzo della ripresa del programma di lavoro.

Il procedimento denominato Corropoli interessa invece Cologna Spiaggia, e la parte nord della Riserva Borsacchio e di Cologna Paese. Ha un’estensione di 173,2 Kmq., di cui 20,66 Kmq. nelle Marche e 151,64 Kmq. nei Comuni di Alba Adriatica, Colonnella, Controguerra, Corropoli, Giulianova, Martinsicuro, Mosciano Sant’Angelo, Nereto, Notaresco, Roseto degli Abruzzi, Sant’Omero e Tortoreto.

Il progetto, di cui è titolare la società JKX Italia, è stato presentato il 1° ottobre 2004 e venerdì, 23 aprile 2010, ci sarà la Conferenza dei Servizi, e le conseguenti determinazioni si sostituiranno alle autorizzazioni finali degli usuali procedimenti amministrativi.

Per quanto concerne il Decreto di Conferimento, l’unica nota positiva è contenuta nell’art. 7 della normativa, dove è riportato che, all’interno delle aree protette, l’inizio delle operazioni di ricerca sarà subordinato al rilascio del preventivo nulla osta da parte dell’organismo preposto alla gestione dell’area protetta interessata.

Ne discende che l’Organo di Gestione della Riserva naturale Borsacchio, al fine di salvaguardare le tante peculiarità naturalistiche e paesaggistiche, potrà negare il nulla osta ai progetti Villa Mazzarosa e Corropoli, e potrà inoltre dettare condizioni tali da indurre le società permissionarie a rinunciare, in tutto o in parte, alle loro istanze.

Purtroppo, l’Organo di Gestione della Riserva naturale Borsacchio, che doveva essere nominato entro il termine di 90 giorni dalla data di entrata in vigore della Legge Regionale n. 6 dell’ 8 febbraio 2005, non è stato ancora costituito, grazie al boicottaggio del Comune di Roseto e della Provincia di Teramo.

Ma i nostri Amministratori conoscono almeno le intenzioni della Medoil Gas Italia e della JKX Italia, e le strategie dell’Assomineraria? Evidentemente non le conoscono, ed allora voglio precisare che la Medoil Gas Italia fa parte del gruppo Mediterrean Oil & Gas, quotato alla Borsa di Londra, che, guarda caso, il 27 febbraio 2008 ha acquistato anche la JKX Italia, titolare del progetto Corropoli. Non è quindi un Ente di beneficenza e, dopo aver investito, il fine è quello di fare business per distribuire sostanziosi dividendi agli azionisti.

Per quanto concerne le strategie delle società che ricercano e lavorano gli idrocarburi, posso essere ancor più preciso in quanto ho avuto modo di studiare attentamente i resoconti dell’Assemblea generale dell’Assomineraria, svoltasi a Frascati (Roma) il 30 marzo u.s.

In sintesi, secondo l’Assomineraria, “L’Italia è un paese petrolifero e non lo sa”, “sono state identificate 57 progetti cantierabili che darebbero lavoro a 34.000 addetti per la sola costruzione degli impianti”, “è dunque necessario introdurre misure che semplifichino le procedure autorizzative”. Inoltre, dall’analisi svolta dalla Nomisma Energia, e riportata in Assemblea, si rileva che l’Abruzzo e l’Emilia Romagna sono le regioni che potrebbero consentire la maggiore concentrazione di distretti petroliferi.

Naturalmente, l’Associazione dei petrolieri non fa alcun riferimento alla deriva petrolifera che provocherebbe la perdita di milioni di posti di lavoro esistenti nelle 57 aree cantierabili e zone limitrofe!

Stando così le cose, vorrei rivolgere le seguenti domande all’Amministrazione regionale, all’Amministrazione provinciale di Teramo ed all’Amministrazione comunale di Roseto, che hanno brillato solo per l’inerzia e l’assoluto silenzio, sia sui progetti Villa Mazzarosa e Corropoli e sia sui progetti Cipressi, Colle dei Nidi e Villa Carbone che interessano il rimanente territorio della nostra provincia:

Che fine farà la nostra pesca in un mare inquinato dalle concessioni petrolifere che, nella cartina ministeriale, occupano tutto lo spazio antistante la costa teramana?

Che ne sarà della nostra industria turistica quando i flussi turistici sceglieranno località lontane dalle trivelle in terraferma e dalle piattaforme in mare?

Che succederà alla nostra agricoltura quando i prodotti d.o.c. diventeranno d.o.p., di origine petrolifera?

Quale sarà il tasso di scadimento della decantata qualità della vita, a causa delle ricadute negative ben documentate nel video “Viaggio nei Paesi dell’Ormai” che ha fatto il giro dell’ Abruzzo?

Può darsi che il disastro ambientale procurato in Basilicata, dove i 47 pozzi attivi in Val d’Agri stanno distruggendo le economie locali e la salute dei cittadini, non insegni nulla alle Istituzioni abruzzesi?

La comunità rosetana e quella teramana attendono adesso risposte adeguate e fatti concreti.

Perché la posta in gioco non riguarda soltanto il nostro futuro, ma anche quello dei nostri figli, dei nostri nipoti e delle generazioni che verranno.

Franco Sbrolla

domenica 18 aprile 2010

Il Piano Regolatore e le sue debolezze

MANIFESTAZIONE IN PIAZZA DELLA FEDERAZIONE DELLA SINISTRA DEL 18 APRILE : UN SUCCESSO

Nella mattinata di Domenica si è svolta una manifestazione in piazza della Libertà a Roseto.
Organizzata dalla Federazione della Sinistra,dal consigliere comunale Emidio Braca e da un gruppo di cittadini costituitosi in un comitato cittadino, la manifestazione ha finalmente portato all'attenzione dei cittadini il Nuovo Piano Regolatore.
Fin dalla prima mattina le tavole del PRG sono state affisse su speciali cavalletti e i Rosetani si sono ben presto accalcati per vedere cosa prevedeva il piano sia in generale che nel particolare delle zone che interessavano i singoli cittadini.
Per la prima volta i cittadini hanno potuto visionare il futuro che una élite dell'amministrazione ha deciso per loro, per le proprie proprietà e,sopratutto, per il futuro della nostra Cittadina.
I Rosetani hanno risposto numerosi e incuriositi hanno tempestato i tecnici presenti con domande per avere spiegazioni e riuscire così a leggere e valutare direttamente il PRG.
Elemento importantissimo è stato l'apporto di cittadini e uomini politici, di destra e sinistra, che hanno segnalato le proprietà dei nostri amministratori (ovviamente verificheremo attentamente queste segnalazioni) e come verranno influenzate dal loro PRG , elemento vitale visto che ad oggi non sono state presentate le tavole della trasparenza, col dettaglio del coinvolgimento personale dei nostri amministratori nel piano, ed al momento sembra che non siano in programma la compilazione di queste tavole, indispensabili per comprendere se ci sono conflitti di interessi .
Nel complesso i cittadini sono rimasti negativamente sorpresi dalla colata di cemento sulla nostra cittadina e sull'idea di aumentare in pochissimi anni la popolazione del 30% ponendoci le stesse domande che noi stiamo da tempo ed inutilmente rivolgendo alla nostra amministrazione ovvero:
Ma perché 7000 persone devono venire a vivere a Roseto? Dove sono i posti di lavoro? Dove sono le strutture sanitarie? Dove sono le strutture e i pubblici uffici nelle frazioni ? Come si risolve il problema parcheggi? Come si rilancia il turismo?
Nella sostanza Roseto vive molti problemi ed in primo luogo il lavoro e ad oggi i nostri amministratori non hanno realizzato nessun piano per riportare occupazione ed attività a Roseto ne tanto meno un progetto per rilanciare il turismo che da anni manifesta un pesante declino.
L' unica idea manifestata per il futuro di Roseto dal PRG e dalla élite che l'ha ideato è : “Costruire case”... e sperare che qualcuno venga a comprare casa in una città dove manca lavoro per i giovani e non, servizi per i cittadini e dove il turismo è in netto declino.
Visto il successo e le non mantenute promesse dell'amministrazione di portare all'attenzione dei cittadini il piano , replicheremo l'iniziativa ogni domenica mattina in Piazza Della Libertà a Roseto esponendo il nuovo PRG ed aiutando i cittadini a comprenderlo, facendoli così partecipare realmente alla costruzione del futuro della nostra città che ad oggi per noi e per i rosetani deve essere salvato dalla speculazione edilizia e dal partito del mattone.
C'è chi parla di partecipazione con i cittadini e c'è chi vive e partecipa realmente in piazza con la cittadinanza, noi abbiamo da tempo scelto la seconda strada ed ogni Domenica saremo in strada a dimostrarlo.


Marco Borgatti Portavoce Federazione Della Sinistra

domenica 11 aprile 2010

Il PCL fortemente critico sulla bozza di PRG presentata dal Partito Democratico

IL Partito Comunista dei Lavoratori sulla "bozza" di Piano Regolatore






Dopo più di dieci anni di gestazione e praticamente alle soglie della prossima consultazione elettorale, l’Amministrazione a guida PD (si fa per dire, perché, guardando il prg sorge legittimo il dubbio su chi effettivamente guidi) tira fuori dal cassetto una bozza di prg redatta sulla base di un Piano strutturale strategico redatto qualche anno fa e, considerati gli avvenimenti e gli scovolgimenti tanto dell’economia quanto del quadro politico nazionale, decisamente inattuale oltre che infondato. Così come lo stesso prg presentato in bozza.

Inattuale perché di fronte alla crisi dell’occupazione prefigura un ulteriore ciclo di speculazioni edilizie, quindi di arricchimento “gratuito” a pochi palazzinari - si possono contare sulle dita di una mano-, anziché dirigere la “sviluppo” verso processi di ridistribuzione dei redditi e, conseguentemente, di ripresa dei consumi.

Inattuale perché punterebbe ad una crescita urbana e ad ulteriori consumi di territorio in un momento in cui la crisi ambientale assume drammaticità planetaria ed indica la necessità di mettere in atto strategie di decrescita e di tutela del territorio non antropizzato.

Inattuale perché, pur di fronte all’arroganza politica con cui i poteri economici ed imprenditoriali stanno imponendo un drastico ridimensionamento dei diritti e delle facoltà dei lavoratori, dei consumatori, dei cittadini, finanche delle forze politiche di opposizione, prefigura agevolazioni all’accumulo di capitali ingenti e, di conseguenza, alla crescita di poteri che nulla avrebbero a che fare con i lavoratori se non perseguissero un loro sempre più feroce sfruttamento. Con la complicità e la partecipazione istituzionale, s’intende, di quei poteri finanziarii che nella speculazione, piuttosto che nella produzione, trovano alimento per l’accumulazione di ricchezze ingenti interamente sottratte al controllo sociale
( non è una novità quanto denaro “in nero” nelle transazioni immobiliari ).
Inattuale perché, malgrado le istanze provenienti da operatori e cittadini, non è in grado di configurare quell’adattamento al turismo di cui si dice essere fra le risorse più importanti del territorio rosetano. Come interpretare, diversamente, la preponderanza di peso che il prg dà alll’edilizia abitativa?
A meno che l’Amministrazione non intenda, per incentivazione del turismo, l’aumento del numero delle camere da affittare, e questo, per la verità, potrebbe essere in un paese che non ha ambienti per mostre d’arte o per custodire degnamente - non diremo proteggere, poi - le opere di Pasquale Celommi e che chiede il pagamento di ticket per l’uso di una sala per conferenze mentre favorisce l’evasione fiscale di qualche amico.
Inattuale, infine perché non tiene conto di come oggi il sistema delle comunicazioni e delle informazioni possa rendere immediatamente visibili ai cittadini il fatto che il prg premierebbe sopratutto i soliti noti e che la manovra della presentazione ad un anno dalle elezioni per il rinnovo del consiglio comunale –dopo più di dieci anni di occultamenti ed omissioni- non allude ad altro che all’apertura di un mercato dove le aree si possano scambiare con i voti. Niente di originale neanche in questo, peraltro, chè abbiamo già visto lo stesso film.
Potremmo, per questo, anche consolarci pensando che questa Amministrazione non abbia serie intenzioni di varare quel prg, ma resta l’amarezza per una politica ridotta al mal-affare e per l’attacco subdolo che questa Amministrazione, che si dice democratica, porta agli interessi di cittadini e lavoratori.
Ma l’aspetto grave, anche sotto il profilo della correttezza istituzionale, è che la bozza di piano non è suffragata da dati certi sulla previsione demografica né sulla consistenza del patrimonio edilizio esistente.

In questo sta la sua infondatezza essenziale.

Nella presentazione della bozza ai tecnici di Roseto degli Abruzzi, il redattore arch. Nigro, pressato da qualche domanda nel merito, ha detto che la previsione di incremento demografico, cinquemila abitanti - pari a circa il 18 % della popolazione attuale - sarebbe il portato di una accresciuta “appetibilità” del vivere a Roseto per i vantaggi di servizi e piacevolezze varie messi in atto con la esecuzione del piano. Come dire che il piano troverebbe al proprio interno la propria fondazione, la propria ragion d’essere: una tautologia fatta realtà.
Una previsione di immigrazione interna con accentuazione dello squilibrio territoriale che già penalizza le aree dell’entroterra sarebbe, peraltro, un bell’autogol per un pianificatore di prestigio.
Noi gli diamo grazia, oggi, di un errore così vistoso e crediamo che abbia voluto semplicemente occultare una scelta di speculazione per la speculazione.
L’unico fatto certo, a riguardo della situazione demografica in atto, è che le scuole materne ed elementari perdono iscritti.
Vorremmo, invece, un piano che fermi l’aggressione alle aree libere che salvaguardasse il territorio, che consentisse di produrre lavoro ed occupazione attraverso la riqualificazione del patrimonio esistente e , per quanto possibile, al riparo dalla produzione di rendite speculative, che limitasse i nuovi interventi ai completamenti di zone dequalificate con servizi e residenze di edilizia popolare e convenzionata, che riodinasse ed integrasse i servizi e le strutture funzionali allo sviluppo turistico anche includendo nelle aree di pregio, dopo anni di insulsi ottusi ostacoli, la Riserva naturale guidata del Borsacchio, ma soprattutto vorremmo un piano realmente partecipato – perché la partecipazione non è la comunicazione di cose fatte, ma la consultazione preliminare ed in corso d’opera - con l’intervento delle associazioni dei lavoratori, delle forze politiche, dei cittadini, delle associazioni culturali e dei produttori.

Per questo avvieremo una campagna di pubblicizzazione della bozza di piano, di denuncia dei progetti di speculazione e dei soggetti implicati che renda chiaro, ai cittadini tutti, in che modo un’Amministrazione ipocrita e suddita di interessi reazionari tuteli i loro interessi.


Emilio de Grazia, portavoce del Partito comunista dei lavoratori

La Federazione della Sinistra sulla bozza del PRG a Roseto

La bozza del del nuovo Piano Regolatore, realizzato dal prof. Nigro, sembra essere una chiara espressione del cosiddetto "partito del Mattone" .
Seppur presenti dei punti condivisibili il motore propulsivo di tale strumento sembra essere ancora una volta la speculazione edilizia.

In primo luogo dobbiamo evidenziare la previsione di crescita demografica e il conseguente aumento di abitazioni.
La "bozza" prevede, nel giro di pochi anni, un aumento demografico di 7000 persone.
Ricordiamo che negli ultimi 15 anni la popolazione è aumentata considerevolmente, ovvero un di circa 1500 unità.
Ora gli "esperti" prevedono n aumento vicino al 30% della popolazione totale di Roseto in pochi anni.
Ma perchè 7000 persone dovrebbero venire a vivere a Roseto? Dove troveranno lavoro? Dove sono le industrie?Dove sono le infrastrutture e i pubblici servizi per gestire un simile aumento di popolazione?

Come è possibile che una amministrazione decida di aumentare la popolazione senza programmare un piano che porti ciò che manca a Roseto, ovvero il lavoro , case a prezzi accessibili per le giovani coppie, case popolari ,una soluzione per il problema parcheggio,la dislocazione degli uffici pubblici nelle frazioni,il potenziamento del distretto saitario ecc ecc.
Roseto corre il rischio di ripercorrere gli errori urbanistici fatti da città a noi vicine che oggi, per aver aumentato senza criterio il numero di abitazioni,si trovano a dover fronteggiare enormi problemi di prostituzione e criminalità.
Come possono prevedere un simile aumento demografico quando il futuro di Roseto, ovvero i giovani, ogni giorno si chiedono perchè restare a Roseto?
Cosa prevede per il futuro della nostra città la nostra amministrazione oltre al cemento?
Dove sono i piani per portare lavoro e i servizi degni un paese civile di cui ogni cittadino ha diritto?

La bozza realizzata è frutto di un solo gruppo politico cosa di per se già strana,anche per Roseto,visto che perfino il precedente piano regolatore,quello ancora in vigore, è il frutto dello studio e del lavoro di tecnici appartenenti a "culture politiche" diverse che hanno lavorato insieme per individuare il futuro urbano di Roseto.

Troviamo gravissimo la totale mancanza del confronto con la cittadinanza che mai è stata ascoltata, nota molto negativa per una amministrazione di centrosinistra.
Inoltre i tempi per la presentazione del piano,proprio a ridosso delle elezioni comunali, creano molti dubbi morali.
Dubbi che vengono ancora alimentati dalla creazione di un ufficio apposito per accogliere le osservazioni e richieste singolarmente fuggendo dai pubblici incontri proprio a ridosso delle elezioni comunali.
A nostro avviso la partecipazione e la democrazia impongono come prima tappa l'ascolto della cittadinanza e solo dopo realizzare una bozza che vada incontro alle esigenze presentate.

Se ciò sia frutto di una espressa volontà,del caso o di altro non sta a noi giudicarlo ma a ogni singolo cittadino ed alla sua coscienza, a noi spetta solo ricordare ai nostri amministratori che,per chi si definisce di sinistra, far politica significa lavorar per le persone e con le persone.
Nello specifico il Piano presentato ha molti punti che sollevano forti dubbi.
La federazione della Sinistra sta promuovendo incontri con tecnici di tutti gli schieramenti politici (IDV,SEL,Verdi e perfino liberi professionisti e tesserati del PD ),associazioni e liberi cittadini di destra e di sinistra, per valutare attentamente e studiare nello specifico la bozza che verrà 'presentata in consiglio.

Dubbi sorgono sul futuro delle frazioni,dello sviluppo turistico, dell'occupazione, dubbi su una pedecollinare che passa attraverso zone ad elevato rischio idrogeologico e tutta una serie di dubbi che porteremo nello specifico in riunioni pubbliche con i cittadini e prossimamente in piazza,con una manifestazione dove renderemo davvero pubblica la Bozza di Piano esponendo le tavole con indicati tutti i "dubbi" che stanno nascendo da questi incontri annotando tutte le osservazioni che i cittadini avranno da fare elaborando in un secondo momento, con tecnici di rinomata fama ed attendibilità,tutte le soluzioni alle problematiche sollevate portandole in consiglio e lì vedremo chi seguirà gli interessi dei cittadini.

venerdì 2 aprile 2010

La PRovincia nomini il Comitato di Gestione della Riserva del Borsacchio!

LA FEDERAZIONE DELLA SINISTRA TORNA IN PIAZZA A ROSETO PER RACCOGLIERE FIRME PER LA RISERVA BORSACCHIO

Purtroppo ormai siamo in una totale situazione di inerzia politica per quanto riguarda la vicenda della Riserva Borsacchio.
Tutti i disagi che stanno avvertendo i residenti all'interno della riserva guidata nascono non dal fatto che esiste una riserva, ma dalla situazione di stallo causato dai nostri amministratori che a tutt'oggi non sono stati in grado nè di approvare il Piano di assetto Naturalistico nè un Comitato di Gestione .
Vivere all'interno di una riserva non vuol dire privare i residenti dei diritti che ogni cittadino italiano possiede.
All'interno di una riserva esistono case,attività commerciali ,strade e posso essere fatti degli interventi sempre che esistano delle regole, un PAN , ed un organo che valuti , il Comitato di Gestione, in assenza di questi norme transitorie bloccano il territorio .
Non è la riserva che crea disagi quindi ma l'incapacità dei nostri amministratori che non sono riusciti a nominare un comitato di gestione ed approvare un PAN.
Contemporaneamente si perde la possibilità di dar lustro alla nostra cittadina con una zona di così elevato pregio ambientale che porterebbe enormi benefici in termini di turismo ed occupazione.
Ogni anno che la riserva rimane bloccata vuol dire rinunciare a numerosi e cospicui finanziamenti regionali ed europei per attivare e gestire la riserva e creare un indotto occupazionale stabile.
Per questo lanceremo a breve una raccolta di firme da consegnare al presidente della Provincia per far partire l'organo di gestione della Riserva Borsacchio e superare così uno stallo incomprensibile da parte dei nostri amministratori comunali e provinciali.
Chiediamo a Valter Catarra e a tutti gli organi competenti che la Provincia faccia nascere al più presto l'organo che deve presiedere alla riserva.
Ci muoveremo in collaborazione con il WWF Abruzzo che da tempo sta lottando per far partire la riserva.
Non è più tempo di aspettare, a prevedere l'organo di gestione è la stessa legge istitutiva del 2005, che aveva dato a Roseto il pallino della nascita della riserva anche attraverso la costituzione dell'organo di gestione. Per i ritardi del comune, la Regione decise di passare la questione alla Provincia.
Chiediamo che la Provincia nomini al più presto un organo che sia prettamente tecnico, fatto di persone competenti e fuori dai ragionamenti politici e partitici, e faremo appello a tutte i comitati cittadini e le associazioni ambientaliste.
La riserva è ancora al palo. Si sono persi finanziamenti regionali e comunitari per centinaia di migliaia di euro. Tutto denaro che sarebbe entrato in circolo nel tessuto rosetano, magari anche richiamando cervelli da altre parti d'Italia in grado di elaborare progetti per un turismo verde e alternativo, l'unico che secondo tutti gli esperti ad oggi è e sarà ancora di più in futuro in fase di espansione. Già sono stati troppi i ritardi
MARCO BORGATTI PORTAVOCE FEDERAZIONE DELLA SINISTRA ROSETO