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domenica 11 aprile 2010

Il PCL fortemente critico sulla bozza di PRG presentata dal Partito Democratico

IL Partito Comunista dei Lavoratori sulla "bozza" di Piano Regolatore






Dopo più di dieci anni di gestazione e praticamente alle soglie della prossima consultazione elettorale, l’Amministrazione a guida PD (si fa per dire, perché, guardando il prg sorge legittimo il dubbio su chi effettivamente guidi) tira fuori dal cassetto una bozza di prg redatta sulla base di un Piano strutturale strategico redatto qualche anno fa e, considerati gli avvenimenti e gli scovolgimenti tanto dell’economia quanto del quadro politico nazionale, decisamente inattuale oltre che infondato. Così come lo stesso prg presentato in bozza.

Inattuale perché di fronte alla crisi dell’occupazione prefigura un ulteriore ciclo di speculazioni edilizie, quindi di arricchimento “gratuito” a pochi palazzinari - si possono contare sulle dita di una mano-, anziché dirigere la “sviluppo” verso processi di ridistribuzione dei redditi e, conseguentemente, di ripresa dei consumi.

Inattuale perché punterebbe ad una crescita urbana e ad ulteriori consumi di territorio in un momento in cui la crisi ambientale assume drammaticità planetaria ed indica la necessità di mettere in atto strategie di decrescita e di tutela del territorio non antropizzato.

Inattuale perché, pur di fronte all’arroganza politica con cui i poteri economici ed imprenditoriali stanno imponendo un drastico ridimensionamento dei diritti e delle facoltà dei lavoratori, dei consumatori, dei cittadini, finanche delle forze politiche di opposizione, prefigura agevolazioni all’accumulo di capitali ingenti e, di conseguenza, alla crescita di poteri che nulla avrebbero a che fare con i lavoratori se non perseguissero un loro sempre più feroce sfruttamento. Con la complicità e la partecipazione istituzionale, s’intende, di quei poteri finanziarii che nella speculazione, piuttosto che nella produzione, trovano alimento per l’accumulazione di ricchezze ingenti interamente sottratte al controllo sociale
( non è una novità quanto denaro “in nero” nelle transazioni immobiliari ).
Inattuale perché, malgrado le istanze provenienti da operatori e cittadini, non è in grado di configurare quell’adattamento al turismo di cui si dice essere fra le risorse più importanti del territorio rosetano. Come interpretare, diversamente, la preponderanza di peso che il prg dà alll’edilizia abitativa?
A meno che l’Amministrazione non intenda, per incentivazione del turismo, l’aumento del numero delle camere da affittare, e questo, per la verità, potrebbe essere in un paese che non ha ambienti per mostre d’arte o per custodire degnamente - non diremo proteggere, poi - le opere di Pasquale Celommi e che chiede il pagamento di ticket per l’uso di una sala per conferenze mentre favorisce l’evasione fiscale di qualche amico.
Inattuale, infine perché non tiene conto di come oggi il sistema delle comunicazioni e delle informazioni possa rendere immediatamente visibili ai cittadini il fatto che il prg premierebbe sopratutto i soliti noti e che la manovra della presentazione ad un anno dalle elezioni per il rinnovo del consiglio comunale –dopo più di dieci anni di occultamenti ed omissioni- non allude ad altro che all’apertura di un mercato dove le aree si possano scambiare con i voti. Niente di originale neanche in questo, peraltro, chè abbiamo già visto lo stesso film.
Potremmo, per questo, anche consolarci pensando che questa Amministrazione non abbia serie intenzioni di varare quel prg, ma resta l’amarezza per una politica ridotta al mal-affare e per l’attacco subdolo che questa Amministrazione, che si dice democratica, porta agli interessi di cittadini e lavoratori.
Ma l’aspetto grave, anche sotto il profilo della correttezza istituzionale, è che la bozza di piano non è suffragata da dati certi sulla previsione demografica né sulla consistenza del patrimonio edilizio esistente.

In questo sta la sua infondatezza essenziale.

Nella presentazione della bozza ai tecnici di Roseto degli Abruzzi, il redattore arch. Nigro, pressato da qualche domanda nel merito, ha detto che la previsione di incremento demografico, cinquemila abitanti - pari a circa il 18 % della popolazione attuale - sarebbe il portato di una accresciuta “appetibilità” del vivere a Roseto per i vantaggi di servizi e piacevolezze varie messi in atto con la esecuzione del piano. Come dire che il piano troverebbe al proprio interno la propria fondazione, la propria ragion d’essere: una tautologia fatta realtà.
Una previsione di immigrazione interna con accentuazione dello squilibrio territoriale che già penalizza le aree dell’entroterra sarebbe, peraltro, un bell’autogol per un pianificatore di prestigio.
Noi gli diamo grazia, oggi, di un errore così vistoso e crediamo che abbia voluto semplicemente occultare una scelta di speculazione per la speculazione.
L’unico fatto certo, a riguardo della situazione demografica in atto, è che le scuole materne ed elementari perdono iscritti.
Vorremmo, invece, un piano che fermi l’aggressione alle aree libere che salvaguardasse il territorio, che consentisse di produrre lavoro ed occupazione attraverso la riqualificazione del patrimonio esistente e , per quanto possibile, al riparo dalla produzione di rendite speculative, che limitasse i nuovi interventi ai completamenti di zone dequalificate con servizi e residenze di edilizia popolare e convenzionata, che riodinasse ed integrasse i servizi e le strutture funzionali allo sviluppo turistico anche includendo nelle aree di pregio, dopo anni di insulsi ottusi ostacoli, la Riserva naturale guidata del Borsacchio, ma soprattutto vorremmo un piano realmente partecipato – perché la partecipazione non è la comunicazione di cose fatte, ma la consultazione preliminare ed in corso d’opera - con l’intervento delle associazioni dei lavoratori, delle forze politiche, dei cittadini, delle associazioni culturali e dei produttori.

Per questo avvieremo una campagna di pubblicizzazione della bozza di piano, di denuncia dei progetti di speculazione e dei soggetti implicati che renda chiaro, ai cittadini tutti, in che modo un’Amministrazione ipocrita e suddita di interessi reazionari tuteli i loro interessi.


Emilio de Grazia, portavoce del Partito comunista dei lavoratori

4 commenti:

Anonimo ha detto...

non importa a nessuno

Anonimo ha detto...

?????????????????

Anonimo ha detto...

tutto è compiuto

Anonimo ha detto...

Nel rispetto delle competenze ritengo utile che le attivita' collegate al prg vengono fatte e bene.
Tra queste inserisco in PAN è quello che si trascina dietro: lavoro per tutti,mantenimento del decoro e bellezze paesaggistiche,attrazione turistica,diminuzione dei costi per i rosetani..ecc..ecc.