un pensiero al mese


Le religioni che chiamiamo false erano una volta vere.(Ralph Waldo Emerson)



Indipendentemente dalle coalizioni che si andranno a costituire,a quale partito o lista civica darai il tuo voto nelle prossime elezioni amministrative?


lunedì 30 novembre 2009

L’intervento di Franco Sbrolla al convegno su “La storia più nera d’Abruzzo”




Roseto degli Abruzzi – Palazzo del Mare – 29 novembre 2009

Sono Franco Sbrolla, rosetano, e parlerò solo della storia petrolifera di Roseto supportata dalla documentazione ufficiale. La storia ha inizio nell’autunno del 2005, quando scattai delle foto che ritraggono alcuni tecnici intenti all’innalzamento di un castelletto ed alla conseguente trivellazione abusiva al confine del parco Mazzarosa. Dico abusiva perché, quando chiamai la Forza pubblica, la stessa comminò due distinti verbali: il primo in quanto il mezzo cingolato, proveniente da Cologna Spiaggia e carico di attrezzature, aveva attraversato, senza alcun permesso, tutta l’area demaniale ed il secondo perché i lavori in corso erano vietati nell’area della Riserva Borsacchio.
Successivamente, in data 29 novembre 2005 (esattamente 4 anni or sono), la Società Energia della Concordia, un termine molto istruttivo, presentò al Ministero dello Sviluppo Economico la sua istanza per la ricerca di idrocarburi, denominata “Roseto degli Abruzzi”. L’area interessata, pari a 13,4 Kmq., si estende da Cologna Spiaggia al fiume Vomano e dalla battigia alla collina. A seguire, in data 7 marzo 2006, le società Cor.pro.Italia e Terracon presentarono un’istanza congiunta denominata “Sant’Anna”, mentre una terza istanza, denominata “Villa Mazzarosa” arrivò dalla Società Intergas Più. Guarda caso, tutte le istanze erano identiche e riguardavano il medesimo territorio di 13,4 Kmq.
Le tappe successive sono state le seguenti: il 9 maggio 2006 è stato avviato il procedimento “Villa Mazzarosa”, il 13 dicembre 2006 l’esame del Comitato Tecnico per gli Idrocarburi e la Geotermia, ha dato parere favorevole ed il 18 ottobre 2007 il Ministero dello Sviluppo Economico ha comunicato alla Regione Abruzzo ed al Ministero dell’Ambiente il parere favorevole ed il programma di lavoro espresso dal Comitato.
Responsabile del procedimento è stato, fino al mese di giugno 2009, il dirigente ministeriale Raffaele Pasquali il quale, in un’intervista rilasciata il 12 giugno 2008 all’Eage Daily News, ha affermato che per l’Italia c’è un crescente interesse da parte delle compagnie petrolifere straniere e che il Ministero prevede, nei prossimi 10 anni, un incremento della produzione di circa il 30%, passando così da 125.000 a 160.000 barili al giorno. Dal mese di luglio 2009, nuovo responsabile del procedimento “Villa Mazzarosa” è l’ing. Fausto Ingravalle (lo stesso dirigente che aveva firmato la lettera del 18 ottobre 2007 con la quale si comunicava il parere favorevole).
Intanto, in data 27 febbraio 2008, la Società Intergas Più comunicava di aver cambiato nome in Medoilgas Italia. E a tal riguardo posso precisare che la stessa fa parte del gruppo Mediterrean Oil & Gas quotata alla Borsa di Londra. Se poi, giusto per restare in tema, qualcuno vuol sapere se, almeno questo nostro mare, è stato salvaguardato dalle piattaforme, debbo aggiungere che le istanze di ricerca in mare, ricevute dal Ministero dello Sviluppo Economico, coprono l’intero spazio antistante la costa rosetana. E proprio domani. 30 novembre 2009, la Commissione Tecnica Nazionale di VIA darà il proprio parere su tre piattaforme che dovrebbero impreziosire la costa chietina.
E’ il caso adesso di riferire come hanno reagito, in questi ultimi anni, gli altri Comuni della Provincia di Teramo, che in gran parte, a differenza di Roseto, sono solo marginalmente minacciati dalla deriva petrolifera. Ebbene, gli stessi Amministratori di Atri, Giulianova, Pineto, Silvi, Teramo, Unione dei Comuni della Val Vibrata, pur di estrazione politica diversa, hanno fatto fronte comune con le Associazioni ambientaliste ed hanno organizzato, o direttamente partecipato a tante manifestazioni pubbliche (convegni, petizioni, raccolta di firme, incontri-dibattiti, proiezioni di video come “viaggio nei Paesi dell’Ormai”, ecc) che hanno allertato la popolazione e coinvolto parlamentari ed Istituzioni.
Che cosa ha fatto, invece, l’Amministrazione comunale di Roseto? Assolutamente nulla!
Eppure il sottoscritto, intervistato dalla Stampa il 17 febbraio 2009 aveva lanciato l’allarme e pubblicizzato le notizie di cui era entrato in possesso. Non solo, ma anche le Associazioni ambientaliste, nel Comunicato Stampa del 21 maggio 2009, avevano dichiarato quanto appresso: “Gravissimo il silenzio più assoluto dell’Amministrazione comunale sul progetto Villa Mazzarosa, che prevede trivellazioni petrolifere della Società Medoilgas Italia in tutta l’area compresa fra Cologna Spiaggia ed il fiume Vomano (dalla spiaggia alla collina). E che, unitamente alle piattaforme previste in mare, avrebbe pesanti ricadute negative sull’agricoltura, sulla pesca, sul turismo e sulla salute dei cittadini”.
C’è stata, quindi, da parte dell’Amministrazione comunale di Roseto, la solita colpevole inerzia o ci sono altri motivi? Su questo tema non ho documenti ufficiali e siccome su tutti i rosetani pende una pericolosa spada di Damocle, ognuno di noi dovrà trovare, dentro di sé, la sua personale risposta. Un cosa però è certa, come per la Riserva naturale Borsacchio, la cui anteprima risale al 1969, quella contro le Società petrolifere sarà anch’essa una battaglia lunga, difficile e dall’esito incerto. A mio modesto avviso, non abbiamo attualmente alcuna possibilità di chiudere la questione ed occorrerà quindi dilazionarla, possibilmente fino alle calende greche, per risolverla quando ci saranno migliori condizioni.
Non esistono infatti, e non sono mai esistiti, Amministrazioni amiche e Governi amici, ed occorrerà far scendere in campo la nostra comune volontà e la nostra comune perseveranza al fine di garantire un futuro vivibile ai nostri figli, ai nostri nipoti ed alle generazioni che verranno.

Franco Sbrolla, rosetano di nascita e residenza

Una storia scritta dai bambini rosetani e aquilani edita da Franco Angeli





ANNA GENNI MILIOTTI
" CHI HA VISTO PASQUALINA?"
FRANCO ANGELI EDITORE

http://www.francoangeli.it


Una storia di amicizia scritta insieme ai bambini de L'Aquila e di Roseto degli Abruzzi.Il progetto di solidarietà legato al libro è a favore dei bambini delle scuole delle zone terremotate, è promosso dal Soroptimist International Club di Grosseto e sarà realizzato dal Soroptimist International Club de L’Aquila.


I testi che troverete in questo libro sono stati scritti dai bambini delle aree abruzzesi colpite dal terremoto e dall’autrice nel maggio 2009, quando ancora il ricordo e le ferite provocate dal “mostro” erano fresche e visibili. Il lavoro è stato portato a termine con entusiasmo e in brevissimo tempo, con il coinvolgimento delle insegnanti delle scuole primarie di Roseto degli Abruzzi, nel comune intento di poter realizzare al più presto una raccolta di fondi. Il libro che ne è scaturito non ha quindi solo un valore letterario, pedagogico o didattico, ma soprattutto è una forte, accorata richiesta di aiuto da parte dei bambini stessi.

Il progetto di scrittura ha come valore l’amicizia e la solidarietà.
La novella è infatti una storia di amicizia tra due bambini: Lorenzo, che vive a Roma, e Lucia, che vive nella città de L’Aquila. E si ispira alla storia vera di una cagnolina, chiamata Pasqualina dai soccorritori che l’hanno recuperata ancora viva sotto lemacerie, nella domenica di Pasqua.
Anche nel nostro libro Pasqualina compirà un miracolo: farà ritrovare i due amici nella tendopoli della città de L’Aquila, dopo una avventurosa ricerca, nel lieto fine descritto e disegnato dai giovani autori.


L'autrice,Anna Genni Miliotti, alterna l’attività nel campo delle adozioni con quella di scrittrice. Tra i suoi lavori ricordiamo: Il diavolo Caribù (Falzea, 2008); Quello che non so di me (Fabbri, 2007); Serena, la mia amica (Editoriale Scienza, 2007); Mamma di pancia,mamma di cuore (Editoriale Scienza, 2003). Per i nostri tipi ha già pubblicato Le fiabe per… parlare di separazione (2009); A come adozione (2008); ...E Nikolaj va a scuola (2005); Abbiamo adottato un bambino (2003); Adozione: le nuove regole (2002).

A.G. MILIOTTI: CHI HA VISTO PASQUALINA?

FrancoAngeli

LA SINISTRA UNITA CONTRO LA DERIVA PETROLIFERA





Ieri sera si è svolto presso il Palazzo del Mare di Roseto un convegno organizzato per sensibilizzare la cittadinanza riguardo i pericoli della deriva petrolifera nella nostra Regione.

Uno dei maggiori rischi in questa battaglia per la salute di tutti, hanno messo in luce i relatori dell’incontro, è l’indifferenza. Tutti devono poter essere a conoscenza di ciò che potrebbero significare trivellazioni petrolifere e operazioni di raffinazione dietro la porta della propria casa. Danni alla tiroide, modificazioni genetiche, aumento dei tumori, e ovviamente la distruzione del territorio con le relative conseguenze sul turismo, prima industria delle nostre cittadine. Solo attraverso la conoscenza di tutto ciò da parte della popolazione chi di dovere può essere spinto a modificare la deriva verso cui la nostra regione sta scivolando, e che potrebbe far sì che dal prossimo primo gennaio le compagnie petrolifere inizino le loro operazioni sul territorio senza alcun assenso da parte degli enti locali.

E proprio qui sta l’errore politico dell’amministrazione rosetana. Fin dal 2006 i nostri dirigenti erano a conoscenza che il Ministero dello Sviluppo Economico stava concedendo permessi di ricerca nel territorio cittadino, in un progetto dall’inquietante nome di Villa Mazzarosa. Prendiamo atto del parere negativo dato al riguardo dai nostri amministratori in due distinte Conferenze dei Servizi. Ma almeno altrettanto importante sarebbe stato informare tutta la cittadinanza, proprio per non cadere nel rischio della non conoscenza dei rischi o dell’indifferenza.

Perché Roseto non è stata informata? La Sinistra Unita di Roseto in passato, per quanto in suo potere, aveva tentato di informare i cittadini. Perché l’amministrazione non si è mai voluta unire a noi? Sappiamo che oggi i comuni sono impotenti di fronte a direttive ministeriali, ma sappiamo anche come una mobilitazione di tutte le forze politiche e sociali sia imprescindibile. Abbiamo di fronte agli occhi gli esempi di Pineto e Silvi, nelle quali i sindaci hanno dato battaglia e si sono recentemente legati con un patto di “mutua difesa”. Simbolico, certo, ma per questo non meno importante.

Chiediamo al Sindaco di Roseto di sottoscrivere tale patto per creare un fronte del no il più ampio possibile, coinvolgendo il Consiglio Comunale in tutte le decisioni in tale senso.

Sono, questi, temi del “qui e ora”. Bisogna agire subito, prima che sia troppo tardi, e non aspettare una futuribile, benché auspicabile, unione sulla questione di tutti gli attori della provincia.

Chiediamo al Comune di velocizzare il più possibile la partenza della Riserva del Borsacchio, utile scoglio per contrastare la deriva petrolifera. Chiediamo inoltre ai vari partiti di superare le differenze e rancori creando insieme un blocco unico capace di lottare per il futuro della nostra terra. Continueremo questa lotta come sempre, anche da soli, se nessuno accoglierà il nostro appello.


Marco Borgatti, coordinatore unico Prc/PdCI Roseto

sabato 28 novembre 2009

Roseto degli Abruzzi e il suo stabile cantiere politico







Unaltraroseto invita i frequentatori di questo blog ad esprimere il proprio punto di vista sulla situazione politica rosetana, con particolare riguardo ai seguenti temi:

-i traguardi raggiunti dall'attuale Amministrazione Di Bonaventura e la sua tenuta nei consensi;

-le lacerazioni interne al Partito Democratico, il peso delle diverse correnti, la questione dei giovani e delle donne, il difficile accordo sul nuovo segretario cittadino;

-l'alleanza possibile del Partito Democratico con l'Italia dei Valori, partito indispensabile per poter affermarsi nuovamente nel 2011;

-le prospettive di un terzo polo - laico,ambientalista e di sinistra - rinvigorito da alcune liste civiche;

-il nuovo patto a dx tra PdL,Liberalsocialisti e UDC.


Raccomando,se possibile, di firmare i commenti ; quelli più incisivi saranno ordinati e pubblicati in un nuovo post.




venerdì 27 novembre 2009

Lettera aperta al Consigliere regionale Berardo Rabbuffo


Carissimo consigliere regionale, la tua entrata in campo a fianco del Sindaco di Roseto, il quale, pur in conflitto d’interessi, aveva chiesto la riperimetrazione della Riserva naturale Borsacchio, ha sicuramente inaugurato un modo nuovo di fare politica , con evidenti implicazioni ed imprevedibili sviluppi bipartisan. Nel tuo progetto di legge, che ridimensiona l’estensione della Riserva da 1187,67 a 314,81 ettari, non ci sono però gli essenziali riferimenti alle vicende che hanno interessato quell’area protetta , e siccome sto scrivendo un libro sull’argomento, ritengo doveroso aggiungere, qui di seguito, quelle notizie storiche ed ambientali che sono state del tutto ignorate.
Fino al 1805 quel territorio, che si estendeva dal fiume Tordino al torrente Borsacchio, fu governato dall’università di Giulia (l’attuale Giulianova). Successivamente, con varie leggi emanate durante l’anno 1806, e con quella del 24 gennaio 1807, entrò in vigore la Riforma Amministrativa promossa dal re di Napoli Giuseppe Bonaparte, fratello del più famoso Napoleone, che assegnò l’intera area Tordino – Borsacchio all’università di Monte Pagano.
La zona più bella è senz’altro la pineta chiamata Mazzarosa, già parco a mare di Giuseppe Devincenzi (1814 – 1903), agronomo versatile ed uomo politico che operò unitamente a personaggi storici, quali Silvio Spaventa e Camillo Benso conte di Cavour, e fu più volte ministro del regno d’Italia. Lo stesso Devincenzi fece gli onori di casa quando passò Vittorio Emanuele II, e lo accompagnò a Teano all’incontro con Giuseppe Garibaldi.
Nel tempo quel tratto di territorio, che va da Cologna Spiaggia al Borsacchio, è rimasto in buona parte inalterato, e nel 1963 il Ministro per la Pubblica Istruzione, di concerto con il Ministro della Marina Mercantile, riconobbe, con Decreto del 27 marzo (G.U. n. 98 dell’11.4.1963), “che la zona predetta ha notevole interesse pubblico perché, costituita da lussureggianti boschetti di pioppo, pini ed altre essenze, con alberi che arrivano in alcuni punti a pochi metri dalla linea di battigia, forma numerosi punti di belvedere aperti al pubblico, a chi percorre la strada n. 16 Adriatica o la ferrovia, dai quali possono godersi meravigliosi e talora estesissimi panorami sul mare, sugli arenili e sui frastagliati profili costieri, così da offrire inoltre un susseguirsi di incantevoli quadri naturali”.
In data 25 ottobre 1969 un nuovo Decreto (G.U. n. 291 del 18.11.1969), emanato dal Ministro per la Pubblica Istruzione di concerto con il Ministro per il Turismo, estese alla collina il vincolo già imposto, attestando che le due zone, fascia costiera e parte collinare, “formano un complesso di punti di belvedere pubblici e di quadri naturali di incomparabile bellezza, interdipendenti fra loro per il concorrere degli stessi punti di vista: dal mare e dalle strade in pianura verso i colli e le alture dell’interno, dalla strada statale e dalla ferrovia verso il mare e le alture suddette e infine da queste ultime e dai loro molti versanti verso la pianura, il mare e il vario andamento della costa e della spiaggia. Tutto concorrente a formare un eccezionale insieme di bellezze panoramiche”.
Carissimo consigliere Rabbuffo, sicuramente non hai letto nemmeno quel prestigioso volume “Roseto nella cultura italiana ed europea”, che riporta gli scritti di quelli che sono stati nostri graditi ospiti, come Margaret Mazzantini, Federico Mola, Nerino Rossi, Michail Nicolaj Semenov, Beatrice Testa, Enzo Siciliano, ecc., i quali hanno contribuito a far conoscere il nostro paese dentro e fuori i confini nazionali.
E proprio Enzo Siciliano, scrittore e critico d’arte, quando è tornato fra noi dopo una lunga assenza, e non ha più ritrovato il Lido delle Rose e la Marina di Monte Pagano in quanto devastati dalla speculazione edilizia, si è sfogato sulla prima pagina di Repubblica e, pensando a quelli come te e come il Sindaco di Roseto, ha bollato con il termine “genieri dell’orrore, i responsabili che nelle coste d’Abruzzo hanno cancellato la grazia dell’architettura spontanea, specie negli angoli che sembravano isolati dalla storia, e che erano i più belli”.
In data 2 novembre 2009 hai dichiarato alla Stampa che la Riserva Borsacchio “è un area di interesse paesaggistico, non naturalistico” e questo denota l’assoluta mancanza di cognizioni sulla vegetazione e sulla fauna di quell’area protetta. Voglio quindi aggiornarti riportando i risultati di una ricerca commissionata dal Comune di Roseto al prof. Gianfranco Pirone, docente del Dipartimento Scienze Ambientali dell’Università dell’Aquila ed autore di oltre 50 lavori scientifici.
Le conclusioni dell’illustre professore sono le seguenti: “Si sottolinea la presenza di elementi floristici di particolare importanza fitogeografica, in relazione alla loro rarità a livello regionale, come Pancratium maritimum (Giglio di mare), Verbascum niveum subsp. Garganicum, Polygonum maritimum, Calystegia soldanella, ecc. Per quanto riguarda i popolamenti vegetali, quelli meritevoli di maggiore attenzione sono: vegetazione delle sabbie litoranee, nucleo di pineta e viale di lecci a Villa Mazzarosa, frammenti di olmo-frassino e di pioppeto a pioppo bianco lungo il torrente Borsacchio, nuclei e filari di roverella della fascia collinare, ecc. Tutti questi ambienti dovrebbero essere scrupolosamente conservati, anche come “serbatoi” di germoplasma per futuri, auspicabili interventi di rinaturazione di alvei e altri habitat del territorio comunale”.
In un successivo articolo del prof. Giovanni Pacioni, dello stesso Dipartimento Scienze Ambientali, si rileva: “Tra gli animali presenti stabilmente si annoverano diversi piccoli mammiferi roditori ed insettivori e sono molti gli uccelli nidificanti, fra i quali il Fratino (Charadrius alexandrinus) protetto dalla Direttiva 79/409 dell’Unione Europea, nonché il Coleottero Tenebrionide (Catomus rotundicollis). Pur nelle ridotte dimensioni l’area rappresenta quindi una importantissima riserva di biodiversità, unico ed ultimo rifugio per numerose specie vegetali, animali e fungine”.
Carissimo consigliere Rabbuffo, la presente dovrebbe farti capire che il tuo progetto è un corpo senz’anima e senza alcuna sensibilità nei riguardi di una Riserva “NATURALE”, lembo residuo del Lido delle Rose e della Marina di Monte Pagano, nella quale i rosetani di origine controllata ritrovano ancora oggi, in splendida simbiosi, la bellezza, il silenzio, la storia, le radici, l’identità, i grandi spazi e i dolci colori della memoria.
Il ritiro del progetto sarebbe quindi l’unica condizione per avviare un confronto sereno tra le Istituzioni, le parti politiche e le associazioni ambientaliste.
Franco Sbrolla, rosetano di nascita e residenza

mercoledì 25 novembre 2009

lunedì 23 novembre 2009

L'acqua è un bene comune-Presentata una mozione urgente contro la privatizzazione dei servizi idrici

Proposta da Sinistra Democratica e sottoscritta da Verdi-PdCI,IdV e Partito Democratico


Risoluzione urgente avente per oggetto
“ l’acqua: bene comune, diritto umano universale non assoggettabile a meccanismi di mercato”
PREMESSO CHE:
L’acqua è un bene essenziale ed insostituibile per la vita. Per questo, la disponibilità e l’accesso all’acqua potabile ed all’acqua necessaria per il soddisfacimento dei bisogni collettivi, costituiscono un diritto inviolabile dell’uomo, un diritto universale, indivisibile che si può annoverare fra quelli di riferimento previsti dall’ art. 2 della Costituzione. A partire dalla promulgazione della Carta Europea dell’Acqua (Strasburgo 1968) la concezione dell’acqua come “bene comune” per eccellenza si è affermata a livello mondiale.
La risoluzione del Parlamento europeo del 15 marzo 2006 considera “l’acqua come un bene comune dell’umanità” e chiede che siano esplicati tutti gli sforzi necessari a garantire l’accesso all’acqua alle popolazione più povere entro il 2015 ed insiste affinché “la gestione delle risorse idriche si basi su un’impostazione partecipativa e integrata che coinvolga gli utenti ed i responsabili decisionali nella definizione delle politiche in materia di acqua livello locale e in modo democratico”.
Inoltre, la risoluzione del Parlamento Europeo dell’11 marzo 2004 sulla strategia per il mercato interno - priorità 2003-2006 – già affermava, al paragrafo 5: "essendo l’acqua un bene comune dell’umanità, la gestione delle risorse idriche non deve essere assoggettata alle norme del mercato interno".
Gli stessi organi della UE hanno più volte sottolineato che alcune categorie di servizi non sono sottoposte al principio comunitario della concorrenza; si veda ad esempio la Comunicazione della Commissione al Parlamento Europeo COM (2004) 374: “…le autorità pubbliche competenti (Stato, Regioni, Comuni) sono libere di decidere se fornire in prima persona un servizio di interesse generale o se affidare tale compito a un altro ente (pubblico o privato).

CONSIDERATO
di condividere sostanzialmente gli obiettivi del movimento mondiale per il diritto all’acqua, che coinvolge un sempre maggior numero di Enti Locali in tutto il Paese,
PRESO ATTO
• che con il decreto 135/2009,convertito in legge, il Governo muove passi decisi verso la privatizzazione dei servizi idrici e degli altri servizi pubblici, prevedendo l'affidamento della gestione dei servizi pubblici a rilevanza economica a favore di imprenditori o di società in qualunque forma costituite individuati mediante procedure competitive ad evidenza pubblica o, in alternativa a società a partecipazione mista pubblica e privata con capitale privato non inferiore al 40%;
•che la cessazione degli affidamenti “in house” a società totalmente pubbliche, controllate dai comuni (in essere alla data del 22 agosto 2008) dovrà avvenire alla data del 31 dicembre 2011.
Considerato questo un epilogo da scongiurare in quanto viene espropriata l’acqua potabile,diritto universale e non merce, dal controllo degli Enti locali e dei cittadini e perché essa viene consegnata al mercato con tutte le ripercussioni sociali che questo può generare.
Pertanto, alla luce di quanto sopra
IL CONSIGLIO COMUNALE
AFFERMA I SEGUENTI PRINCIPI :
• l’acqua è un bene comune, un diritto universale non assoggettabile a meccanismi di mercato;
• la disponibilità e l’accesso individuale e collettivo all’acqua potabile sono garantiti in quanto diritti inalienabili e inviolabili della persona e si estrinsecano nell’ impegno a garantire ai cittadini un minimo vitale giornaliero;
• la proprietà e la gestione del servizio idrico devono essere pubbliche e improntante a criteri di equità, solidarietà (anche in rapporto alle generazioni future) e rispetto degli equilibri ecologici;
• il Servizio Idrico Integrato è un servizio pubblico essenziale, di interesse generale, privo di rilevanza economica, e come tale non soggetto alla disciplina della concorrenza ma rientrante nella competenza esclusiva della Regione (art. 117 Cost.) che deve essere gestito con meccanismi che garantiscano la partecipazione sociale;
E CONSIDERA CHE
la gestione del servizio idrico integrato vada attuata attraverso un Ente di Diritto pubblico, in quanto servizio pubblico essenziale per garantire l’accesso all’acqua per tutti e pari dignità umana a tutti i cittadini.


IMPEGNA QUINDI IL SINDACO E LA GIUNTA
-ad intraprendere tutte le azioni opportune al fine di contrastare i provvedimenti previsti dall’art.15 del Decreto 135/2009, convertito in legge, i quali condurranno alla messa a gara della gestione del servizio idrico integrato ed alla consegna dell’acqua ai privati entro il 2011;
-a favorire l’iniziativa del Consiglio volta a inserire nel nostro Statuto Comunale il riconoscimento dell’acqua stessa come bene comune e come diritto universale e del servizio idrico come servizio privo di rilevanza economica da gestire in forma pubblica e con la partecipazione delle comunità locali,;
a sostenere,come sollecitano Partiti politici, Associazioni, Movimenti, Reti Territoriali e Forum per l’Acqua,iniziative tese alla rapida approvazione di una legge di iniziativa popolare per la ripubblicizzazione del servizio idrico.


Roseto degli Abruzzi, 23 novembre 2009

sabato 21 novembre 2009

Riserva del Borsacchio:una storia disonesta


Il Sindaco di Roseto ha riferito dinanzi alla 2^ Commissione del Consiglio Regionale in merito alla proposta di legge, presentata da Berardo Rabbuffo, volta a riperimetrare il territorio della Riserva del Borsacchio. In tale proposta è contenuta,tra l’altro, la previsione di un taglio del 70% dell’area da proteggere rispetto a quanto stabilito da una norma regionale del 2007. Si tratta di una riduzione che ingenera non poche perplessità soprattutto se si pensa alle negligenze dell’Amministrazione che in quattro anni non ha realizzato quelle misure imposte dalla legge(cartellonistica, nomina dell’organo di gestione,ecc.), a come questa materia sia stata affrontata in Consiglio Comunale dalla maggioranza rappresentata dal Partito Democratico o alle numerose edificazioni abusive nel perimetro della Riserva.
L’audizione del Sindaco in Regione,che ha documentato quanto fatto dall’Amministrazione di Roseto in materia, rappresenta solo un momento interlocutorio nell’ eventuale iter di formazione di una nuova legge.Devono essere ascoltate ancora le associazioni ambientalistiche; occorre acquisire la specifica volontà del nostro Consiglio Comunale e i pareri obbligatori di organismi come il Comitato Tecnico-Scientifico Regionale per le Aree Protette ;
sentire infine la Conferenza Stato-Regioni.
Se si ripercorrono attentamente le tappe che hanno portato alla proposta Rabbuffo, sembra proprio di trovarci dinanzi a una storia disonesta, scritta a tavolino da un autore esperto in intrighi e mistificazioni.Una storia che giunge a questo punto della trama per la passività dei suoi personaggi secondari che sono soggiogati dalla personalità del protagonista fino al punto da annullarsi in lui e rinunciare ad un’esistenza politica fatta da autonomia e senso di responsabilità. Il machiavellico cinismo, la retorica acquosa e straripante unitamente al perbenismo untuoso del protagonista segnano indubbiamente il corso di questa vicenda,nella quale sicuramente ci sono interessi privati da salvaguardare.
C’è da osservare che solo da un mese a questa parte,chiedendo l’appoggio prima ad un consigliere regionale dello stesso PD e poi a Berardo Rabbuffo del PdL, la maggioranza che amministra Roseto sembra aver trovato miracolosamente e improvvisamente la soluzione a lei molto gradita,quella del restringimento del perimetro della Riserva. Tale restringimento infatti elimina del tutto la materia del contendere perché lascia campo libero al cemento in alcune zone di pregio naturalistico e favorisce al tempo stesso qualche operatore turistico “amico”.
Di una contenuta riperimetrazione si può anche discutere,ma sembra grottesco, non solo dopo aver lautamente remunerato il Prof. Nigro per la redazione di un Piano di Assetto Naturalistico di un’area di 1186 ettari ma anche in virtù di disposizioni di legge,portare l’area protetta a circa 300 ettari.Di questo Piano,sul quale il Consiglio comunale non ha mai potuto votare per volontà del PD, alla Sinistra e ai Verdi andava bene tutto,tranne la creazione di un'impattante strada pedecollinare e le massicce edificazioni previste al Borsacchio e prima dell’abitato di Cologna Spiaggia, per un totale di 50.000 mq di estensione.
Alla maggioranza la Sinistra rosetana chiede pertanto due cose:
-il Sindaco rinunci a trattare pubblicamente una materia che lo vede in conflitto di interessi .L’abuso d’ufficio,per chi opera nella Pubblica Amministrazione, costituisce un grave illecito penale;
- si porti al più presto nella 2^ Commissione Regionale la volontà del Consiglio comunale e si comunichi alla cittdinanza quella dei consiglieri del PD che, in quattro anni di colpevoli silenzi, non hanno mai manifestato esplicitamente di voler preservare questa parte bellissima del territorio che può costituire un’opportunità di sviluppo per la nostra economia.

venerdì 20 novembre 2009

Finalmente il Piano di Assetto naturalistico torna in Consiglio Comunale



Il Consiglio comunale è stato convocato per martedì 24 novembre alle ore 17,30 per trattare il seguente ordine del giorno:


1)Ratifica deliberazione della Giunta Comunale n.122 del 16/11/2009 avente per oggetto"Bilancio di Previsione per l'Esercizio finanziario 2009-Variazione"


2)Bilancio di Previsione per l'Esercizio Finanziario 2009-Assestamento Generale


3)Mozione ai sensi dell'art.34 del Regolamento del Consiglio Comunale-Piano di Assetto Naturalistico della Riserva Guidata del Borsacchio


4)Revoca della Delibera Consiliare n.20 del 23 luglio 2009 avente per oggetto:Impianto sportivo Pattinodromo-Attivazione Campo interno di giochi sulla sabbia-Determinazione forma di gestione ex L.R. 9/2003


5)Variante alle norme tecniche di attuazione allegate al vigente P.R.G.-artt. 5-22-24- Adozione

mercoledì 18 novembre 2009

PD e PDL uniti nella lotta per...il cemento


Constatiamo con rammarico, ma senza sorpresa, che quando si tratta di far spazio alle cementificazioni ed agli interessi ad esse correlati, il bipolarismo miracolosamente scompare e Pd e Pdl finiscono dietro lo stesso lato della barricata. La vicenda della Riserva Naturale del Borsacchio, istituita a suo tempo con legge regionale per iniziativa di Rifondazione Comunista, è oggi oggetto di un attacco concentrico da parte di esponenti del Pd e del Pdl . Il Pd, nelle settimane scorse, ha invocato la necessità di ridurre il perimetro della Riserva Naturale e, prontamente, il consigliere regionale del Pdl, Berardo Rabuffo, ha presentato una proposta di legge in tal senso. Una situazione paradossale che domani si sostanzierà nella audizione, in 2a Commissione, degli amministratori locali di Roseto degli Abruzzi e Giulianova che, con tutta probabilità, verranno a sostenere i propositi del disegno di legge di centro-destra. Facciamo notare che è responsabilità dei Comuni il mancato completamento dell’iter della Riserva Naturale che insiste su un lembo della costa abruzzese, miracolosamente scampato alla cementeficazione degli ultimi decenni, il cui valore ambientale riveste interesse di livello comunitario. E’ sorprendente che il Comune di Roseto degli Abruzzi, cui competeva l’elaborazione del Piano di Assetto Naturalistico (PAN), sia riuscito ad eleborare uno strumento che prevede una massiccia edificabilità all’interno di un’area di salvaguardia naturalistica. La manifesta assurdità di tale ipotesi, ha spinto la politica locale a orientarsi verso la strategia della riduzione del perimetro. E’ incredibile che certa politica si preoccupi di rendere edificabili i terreni di qualche privato, più che di concretizzare una Riserva che potrebbe svolgere anche un ruolo propulsore dell’economia turistica locale. Ci batteremo, assieme a cittadini ed associazioni ambientaliste, contro questa iniziativa sciagurata del partito unico del cemento.

I consiglieri regionali PRC e PdCI Maurizio Acerbo e Antonio Saia

martedì 17 novembre 2009

Un attesissimo Convegno su "Riserva del Borsacchio e mobilità ciclabile"




SABATO 21 NOVEMBRE 2009 PRESSO IL PALAZZO DEL MARE,ALLE ORE 16,00

SI SVOLGERA' IL CONVEGNO SUL TEMA "RISERVA NATURALE REGIONALE DE BORSACCHIO E MOBILITA' CICLABILE TRA I COMUNI DI GIULIANOVA,ROSETO E PINETO.


INTERVERRANNO:GIANNI CHIODI, WALTER CATARRA, FRANCO DI BONAVENTURA, FRANCESCO MASTROMAURO, LUCIANO MONTICELLI.


RELAZIONERANNO:MARCO CESTARI, DANTE CASERTA, ADRIANO DE ASCENTIIS, LUCIO DE MARCELLIS,ALESSANDRO TURSI, SERGIO TREVISANI, MAURO VANNI.


CONCLUDERA':FABIO CELOMMI

giovedì 12 novembre 2009

Sequestrato un immobile abusivo nella Riserva Naturale del Borsacchio




Il corpo forestale dello Stato ha posto sotto sequestro un immobile di due piani nella riserva naturale del Borsacchio completamente rifinito. Si tratta di una costruzione situata all'interno di un villaggio turistico nel comune di Roseto realizzato in totale difformita' rispetto alle autorizzazioni comunali ed in violazione delle norme in materia urbanistico-edilizie e delle aree protette. Il Comune di Roseto aveva gia' emesso un'ordinanza di demolizione.
Pubblicato da tg@bruzzo a 17.47

Prorogato al 31 dicembre 2009 il termine dei tre sondaggi sui candidati sindaci e sull'efficienza dell'Amministrazione Di Bonaventura


Trivelle petrolifere nella Riserva del Borsacchio




La Società MedoilGas Italia nel 2006 ha ottenuto una autorizzazione da parte del Ministero dello Sviluppo Economico per effettuare trivellazioni, a scopo di ricerca di idrocarburi , all’interno del Comune di Roseto, sia in terra che in mare , tra cui rientra anche la zona della Riserva
Naturale Borsacchio in prossimità di Villa Mazzarosa . Non vorremmo che anche tale motivazione abbia spinto i vertici regionali del PD e PDL a portare all’attenzione generale una riperimetrazione della Riserva senza alcuna consultazione ne con gruppi ambientalisti ,ne con i partiti interessati, ne con la cittadinanza . Vogliamo ricordare quale grande pericolo per l’ambiente e per la salute dei cittadini rappresentino queste trivellazioni. A tal proposito vogliamo ricordare le lotte per la sensibilizzazione dell’argomento da parte non solo dei tanti comitati , ma anche il grande impegno politico profuso da parte delle amministrazioni comunali di Silvi e Pineto. Lotte portate avanti negli anni passati e giunte alla recente firma di un patto anti petrolio fra i Sindaci di Silvi e Pineto , Gaetano Vallescura e Luciano Monticelli . Difronte agli allarmi lanciati dai cittadini tutti e dai comitati difronte alle autorizzazioni concesse alla MedoilGas difronte alle autorevoli iniziative politiche locali chiediamo al sindaco di Roseto di fugare qualsiasi timore sulla questione ,schierandosi con noi ,senza se e senza ma , a difesa della nostra terra coofirmando il patto siglato dai suoi colleghi di Pineto e Silvi contro il rischio di una petrolizzazione di Roseto e della Riserva . La tutela della salute e del benessere della cittadinanza devono essere punto comune per tutti : partiti , associazioni,comuni cittadini ed istituzioni . Chiediamo di non lasciarci soli in una lotta così importante che porteremo avanti fino alla fine .


Marco BorgattiPortavoce Unitario PRC/PdCI Roseto Degli Abruzzi

La Riserva del Borsacchio,la classe politica,la deriva petrolifera


La recente uscita allo scoperto del Sindaco di Roseto Franco Di Bonaventura, che pur in conflitto d’interessi ha ribadito che per la Riserva naturale Borsacchio “la riperimetrazione è un intervento necessario”, mi ha indotto ad effettuare gli opportuni accertamenti.
Ho così appreso che anche un esponente della controparte politica stava navigando velocemente nella stessa direzione, in quanto, già il 26 ottobre u.s., il consigliere regionale PdL Berardo Rabbuffo di Teramo, eletto nel listino collegato al presidente Giovanni Chiodi, aveva inoltrato un progetto di legge dal titolo inequivocabile per gli addetti ai lavori: “Modifiche all’art. 69 della L.R. 8.2.2005”.
La conseguente approvazione comporterebbe la riperimetrazione e conseguente riduzione della Riserva Borsacchio da 1187,67 a 314,81 ettari, lasciando tutto il resto nelle mani della speculazione edilizia.
Si sa comunque che, quando ci sono più patrocini, i beneficiati di turno concedano il giusto riconoscimento solo al primo arrivato al traguardo, mentre al secondo spettano solo le briciole.
Il continuo affannarsi per arrivare alla meta agognata, ha fatto però passare di mente che sulla Riserva Borsacchio, come su gran parte del territorio rosetano, pende una spada di Damocle in grado di far fallire anche i due piani strategici, così ben architettati con lodevole unità d’intenti.
Mi riferisco a quel progetto denominato “Villa Mazzarosa”, di cui la classe politica non ha mai parlato, nonostante gli allarmi ripetuti delle Associazioni ambientaliste e le documentate accuse lanciate sulla Stampa in data 17 febbraio 2009.
Colgo quindi l’occasione per riepilogare i punti essenziali.
In data 31 marzo 2006 la Società Medoilgas Italia ha presentato al Ministero dello Sviluppo Economico la sua istanza di ricerca di idrocarburi in un’area di 13,4 kmq., che si estende da Cologna Spiaggia fino alla riva del Vomano in territorio di Scerne e dalla battigia alla collina.
Successivamente, il 9 maggio 2006, c‘è stato l’avvio al procedimento “Villa Mazzarosa”, il 13 dicembre 2006 l’esame del CTIG, Comitato Tecnico per gli Idrocarburi e Geotermia, ha dato parere favorevole ed il 18 ottobre 2007, con lettera prot. 17314 firmata dall’ing. Fausto Ingravalle, il Ministero dello Sviluppo Economico ha comunicato alla Regione Abruzzo ed al Ministero dell’Ambiente “…il parere favorevole al conferimento del permesso ed al relativo programma di lavoro espresso dal CTIG…”.
Responsabile del procedimento è stato, fino al mese di giugno 2009, il dirigente ministeriale Raffaele Pasquali il quale, in un’intervista rilasciata il 12 giugno 2008 all’EAGE Daily News, ha affermato che per il nostro Paese c’è un crescente interesse da parte delle compagnie petrolifere straniere e che il Ministero prevede, nei prossimi 10 anni, un incremento della produzione di circa il 30%, passando così da 125.000 a 160.000 barili al giorno. Dal mese di luglio 2009, nuovo responsabile del procedimento è l’ing. Fausto Ingravalle (lo stesso dirigente che aveva firmato il 18 ottobre 2007 la lettera sopra riportata con la quale si comunicava il parere favorevole al conferimento del permesso al progetto “Villa Mazzarosa”).
Aggiungo inoltre che la Medoilgas Italia non è un’Associazione filantropica, ma fa parte del gruppo Mediterrean Oil & Gas quotato alla Borsa di Londra e che le istanze di ricerca in mare, ricevute dal Ministero dello Sviluppo Economico, coprono l’intero spazio antistante il territorio rosetano.
Tutto ciò premesso, e siccome la sospensione dei procedimenti in corso scade il 31 dicembre 2009, ne discende che, in tempi brevi, gli effetti negativi delle trivellazioni e delle coltivazioni di idrocarburi in terra e in mare potrebbero distruggere la nostra pesca, il nostro turismo, la nostra agricoltura d.o.c. ed il nostro benessere.
A questo punto una domanda si impone: su quale tasso di fiducia da parte dei cittadini può contare una classe politica che si è mossa solo per favorire interessi speculativi, e che ha nascosto alla comunità un progetto scellerato, la cui realizzazione comprometterebbe la qualità della vita di tutti i rosetani?
Franco Sbrolla, cittadino rosetano di nascita e residenza

martedì 10 novembre 2009

Perchè vogliamo salvaguardare questi bellissimi 1100 ettari del nostro territorio



Ormai si va decisamente e ottusamente verso una notevole riduzione dell'area della Riserva Guidata del Borsacchio cercando di superare tutto ciò che era stato stabilito dalla legge istitutiva di essa e venendo meno al patto elettorale col quale il Sindaco di Roseto si era impegnato ad approvare il Piano di Assetto Naturalistico senza incrementi di volumetrie edificatorie. Questa riduzione è voluta decisamente dai Sindaci di Giulianova e Roseto,entambi del Partito Democratico,i quali saranno ascoltati a breve in Regione; è voluta dal PdL tramite il Consigliere regionale Berardo Rabbuffo che ha presentato una proposta di legge nella quale si prevede appunto un ridimensionamento del territorio della Riserva addirittura del 75%. Questo per "evitare un'incidenza negativa sulle imprese turistiche e... per evitare di disperdere le risorse su una superficie maggiore". E' chiaro che una tesi del genere non è per niente convincente poichè non considera le notevoli prospettive del turismo collinare,visto come un insieme di nuove opportunità per i visitatori nei diversi periodi dell'anno.Tale turismo, come in Umbria e Toscana, punta allo sviluppo della ricettività per mezzo della diffusione delle esperienze agrituristiche, al recupero ed al restauro di casolari urbani e rurali, alla realizzazione di ostelli, case vacanza, campeggi e rifugi-sosta su itinerari particolari. Esso non trascura inoltre le potenzialità del turismo didattico, rivolto alle scuole, da progettare col conforto delle aziende che sono in grado di proporre le fasi dei diversi cicli colturali e produttivi, o l'attrattiva dei percorsi eno-gastronomici che mirano al recupero dei nostri piatti tipici, di quelli per il trecking ,per l'ippoturismo, per le mountain-bike e, infine, degli itinerari e dei siti di interesse storico,scientifico e naturalistico.

Invece i nostri politici, dissennati e per niente lungimiranti, coltivano un'idea molto arretrata e limitata di turismo, limitata, ovviamente, al solo sfruttamento della fascia costiera e alla cementificazione di essa: del turismo collinare , in realtà, non interessa alcunchè nè interessa il futuro delle nuove generazioni .

Prepariamoci quindi ad assistere, in Consiglio comunale, all'ennesimo voto muto,acritico e irresponsabile dei consiglieri del Partito Democratico i quali, questa volta, potranno godere della complicità del centrodestra per salvaguardare gli interessi di pochi cittadini e di qualche ricco costruttore teramano. Sarà un voto che toglierà definitivamente al nostro territorio una valida prospettiva di sviluppo legata alla salvaguardia di questi bellissimi 1100 ettari di verde e all'avvio di un turismo innovativo,come può essere quello collinare.

venerdì 6 novembre 2009

Partecipa ai sondaggi!


Indica il tuo futuro Sindaco ed esprimi una valutazione sulla nostra Amministrazione attraverso i sondaggi di unaltraroseto

Un nuovo sondaggio sull'Amministrazione monocolore PD-Guarda nella zona sondaggi


Tra un anno e mezzo circa a Roseto si tornerà a votare e sembra utile fare un bilancio sull'operato dell'Amministrazione che è retta dal solo Partito Democratico.Chiedo per questo ai frequentatori di questo blog di esprimersi con obiettività e pacatezza in questa valutazione,non trasformandola in un attacco cieco alla Giunta e di fornire delle sollecitazioni utili nei commenti .
Nel secondo item del sondaggio è possibile dare più risposte.

Faccio presente che i sondaggi online di unaltraroseto non hanno, ovviamente, un valore statistico. Si tratta di rilevazioni aperte a tutti, non basate su un campione elaborato scientificamente. Hanno quindi l'unico scopo di permettere ai visitatore di esprimere la propria opinione sui temi di attualità. Le percentuali non tengono conto dei valori decimali. In alcuni casi, quindi, la somma può risultare superiore a 100.

domenica 1 novembre 2009

Una sorta di pimarie su unaltraroseto per individuare i candidati sindaci.Ora c'è tempo fino al 30 novembre

dipinto di David Dalla Venezia
Partecipa al sondaggio e scegli il tuo Sindaco preferito.Hai tempo fino a lunedì 30 novembre 2009.

Potrai dare così una sollecitazione alla discussione sull'argomento e fare una piccola provocazione ai segretari dei partiti cittadini.

Sappi poi che per mera dimenticanza non sono stati inclusi nella lista dei papabili alcuni nominativi che però figureranno senz'altro nel prossimo sondaggio che sarà lanciato il 1° gennaio 2010. Mi scuso pertanto per queste omissioni.
N.B. Si tratta di sondaggi che non hanno alcun valore statistico,perchè essi sono rilevazioni aperte a tutti e non fanno riferimento a un campione determinato scientificamente.