un pensiero al mese


Le religioni che chiamiamo false erano una volta vere.(Ralph Waldo Emerson)



Indipendentemente dalle coalizioni che si andranno a costituire,a quale partito o lista civica darai il tuo voto nelle prossime elezioni amministrative?


sabato 31 ottobre 2009

Un piano integrato che non premia i cittadini di Cologna


Un piano integrato contra legem, che sostanzialmente non premia i cittadini di Cologna

E’ stato approvato definitivamente,con i voti del solo Partito Democratico,il “Programma integrato di intervento” a Cologna Spiaggia col quale si avvierà la costruzione di 96 appartamenti di edilizia convenzionata nella zona della Baia del Re.
Contro tale approvazione a nulla sono valse le fondate argomentazioni delle minoranze tese a dimostrare,documenti alla mano, l’irregolarità della procedura e a far risaltare gli scarsi vantaggi che la comunità ne trarrebbe.La ristrutturazione della scuola e l’ampliamento dell’antistante piazza comportano infatti al privato un impegno economico irrisorio rispetto ai benefici economici ricavati dalla trasformazione del consistente terreno agricolo in residenziale, sul quale ci sarà appunto la nuova edificazione.
Inascoltati sono rimasti quindi gli appelli dei cittadini che hanno lamentato il loro mancato coinvolgimento in una decisione che li riguardava direttamente e che paventano tuttora il rischio della nascita di un quartiere dormitorio, isolato dal contesto urbano.
Si tratta di un programma chiamato forzatamente “integrato” perché non mira a realizzare un intervento coerente ed unitario di sviluppo e di riqualificazione di un ambito ben definito di territorio.Ci troviamo chiaramente di fronte ad un intervento edilizio di 14 edifici residenziali ubicato in una zona ,mentre il recupero e la trasformazione del vecchio edificio scolastico sono in un’altra .
La stessa Commissione edilizia-urbanistica ha definito questo programma come una variante al Piano Regolatore Generale,mentre la Sezione Urbanistica Provinciale ha mosso su di esso pesanti rilievi:questa variante urbanistica deve essere giustificata dalla mancanza di disponibilità nel territorio comunale di altre aree di analoga destinazione ed essa contrasta con l’articolo 30 bis della Legge Regionale 18/1983,in quanto il nuovo intervento edilizio e la ristrutturazione dell’edificio scolastico non fanno parte di un quadro unitario e integrato.
Inoltre la progettata strada di collegamento non è funzionale all’intero territorio ma esclusivamente alle nuove edificazioni.
Il voto contrario della Sinistra non va pertanto interpretato strumentalmente come volontà di ostacolare il diritto all’acquisto di un alloggio a prezzo equo,ma come una ferma condanna alle scorciatoie amministrative, “contra legem”, che peraltro non guardano all’interesse generale.

Per questo vigileremo sui prezzi di vendita di tali appartamenti e denunceremo quelle forniture che potrebbero avere dei collegamenti diretti col Partito Democratico di Roseto. Pasquale Avolio

venerdì 30 ottobre 2009

Diritto per i disabili a godere pienamente della spiaggia e del mare


EMENDAMENTO AL TITOLO III DELLE NORME TECNICHE DI ATTUAZIONE DEL PIANO SPIAGGIA PROPOSTO DA PASQUALE AVOLIO (SD) ED EMIDIO BRACA(VERDI E PDCI)


Barriere architettoniche e servizi per i disabili


Tutte le strutture, di nuova edificazione e quelle esistenti, devono adeguarsi alla specifica normativa in materia di accessibilità alle spiagge e alla fruibilità del mare da parte delle persone in situazione di handicap (art. 23 comma 3 della legge 104/ 1992; Circ. del Ministero della Marina Mercantile del 25 marzo 1992; Legge 4 dicembre 1993, n. 494; Circ. PDCM del 18 marzo 1999).
In particolare ogni struttura, nuova ed esistente, deve realizzare o dotarsi di

- un servizio igienico, una doccia ed una cabina spogliatoio in piano, attrezzati e di dimensioni rispettose delle disposizioni vigenti ovvero tali da consentire il movimento di una sedia a rotelle; in particolare , la doccia deve essere munita di seggiolino ribaltabile, con rubinetteria non tradizionale, attivabile tirando una corda e con un temporizzatore che sospende l’erogazione del getto;
- percorsi pavimentati con doghe in legno, di una lunghezza media di m 1,20 che consenta a una carrozzella di arrivare fino al mare. Le doghe devono riportare scanalature perpendicolari al senso di marcia per consentire l’orientamento ai non vedenti;
- almeno due postazioni di ombrelloni con pavimentazione in legno per lo stazionamento di una carrozzella;
- percorsi tattili per non vedenti che conducano ad una mappa tattile sulla quale sia riprodotta la planimetria della struttura e dei servizi. Per mappa tattile si intende “una mappa a rilievo che rappresenta in modo schematico uno spazio aperto o racchiuso e che risulta leggibile al tatto ed alla vista. Essa riporta in rilievo la pianta dello spazio in cui è ubicata, le scritte in Braille e quelle in caratteri alfanumerici. E' inoltre dotata di un buon contrasto tra lo sfondo e gli elementi in rilievo.”(da www.superabile.it)

I consiglieri
Pasquale Avolio
Emidio Braca

La Riserva del Borsacchio è troppo estesa,rimpiccioliamola!




Dopo aver estorto al Consiglio Comunale il Piano di Assetto Naturalistico della Riserva Guidata del Borsacchio, il Partito Democratico ha trovato probabilmente la soluzione per consentire la realizzazione di quei complessi edilizi che sarebbero stati impossibili e improponibili nell’area della Riserva, così come essa è stata disegnata dalla relativa legge istitutiva:si rivede la perimetrazione,si riduce considerevolmente l’area protetta ed il gioco è fatto!Anzi,il gioco diventa più facile poichè verrebbero conseguentemente ad eliminarsi le situazioni di conflitto di interessi in cui si trovano il Sindaco e quattro consiglieri dello stesso PD,col vantaggio di poter ripristinare il predominio numerico in Consiglio da parte di una maggioranza che in tal modo potrebbe imporre un progetto di Riserva dimezzato e snaturato.
Il Sindaco in questi giorni ha dichiarato che si farà mediatore tra le forze politiche per presentare in Regione una proposta,la più condivisa,di ridimensionamento della Riserva e per risolvere il problema dei diritti edificatori acquisiti all’interno di essa.
Sull’esclusione dall’area da proteggere del solo abitato di Cologna Spiaggia, con la sua fascia di litorale, ci può essere l’accordo più ampio,mentre su un’ulteriore riduzione il discorso non si aprirebbe affatto.
Viene spontaneamente da chiedersi se in questa incancrenita situazione politica, nella quale il Partito Democratico ha sempre imposto unilateralmente e incondizionatamente la propria linea politica, ci sia ancora spazio per una vera e leale negoziazione. Noi lo auspichiamo e attendiamo che vengano incontrate al più presto le associazioni ambientalistiche , il Comitato per la tutela del Borsacchio e la Consulta Giovanile, la quale in passato ha difeso l’idea di una Riserva priva di incrementi di volumetrie edificatorie .
Amministrando da solo e rappresentando meno del 33%dei consensi elettorali, il PD dovrebbe avere tutto l’interesse a promuovere la massima convergenza su una questione che riguarda l’intera collettività e che risulta essere decisiva non solo per salvaguardare la bellezza e l’integrità di una buona parte del nostro territorio ma anche per dare un impulso innovativo al nostro turismo.
Pasquale Avolio



giovedì 22 ottobre 2009

Un presidio a Roseto per manifestare la solidarietà ai 6000 aquilani che vivono nella tende




Sabato 24 ottobre,dalle ore 16.00 alle 20.00, nella Piazza della Stazione di Roseto,il PRC organizza un presidio per manifestare la solidarietà agli aquilani che sono ancora sotto le tende.

OTTOBRE 2009: ALL’AQUILA E’ EMERGENZA UMANITARIAFacciamo appello a tutti gli italiani che hanno dimostrato sensibilità a quanto qui è successo all’Aquila e continua ad accadere. A chi ha mantenuto alta l’attenzione sul dramma che ha colpito il nostro territorio e sulla gestione del post sisma. Oggi, , all’Aquila fa freddo. Siamo nella fase più drammatica, la notte già si sfiorano i -5°C ed andiamo incontro all’inverno, un inverno che sappiamo essere spietato. Le soluzioni abitative, promesse per l’inizio dell’autunno, non ci sono. Circa 6000 persone sono ancora nelle tende. Meno di 2000 persone sono finora entrate negli alloggi del piano C.A.S.E o nei M.A.P. La maggior parte degli aquilani sono sfollati altrove in attesa da mesi di rientrare. Ora, con lo smantellamento delle tendopoli altre migliaia di persone sono state allontanate dalla città e mandate spesso in posti lontani e difficilmente raggiungibili. Noi, definiti “irriducibili”, siamo in realtà persone che (come tutti gli altri) lavorano in città, i nostri figli frequentano le scuole all’Aquila, molti non sono muniti di un mezzo di trasporto, altri possiedono terreni od animali a cui provvedere. Siamo persone che qui vogliono restare anche per partecipare alla ricostruzione della nostra città. Da oltre sei mesi viviamo in tenda, sopportando grandi sacrifici, ma con questo freddo rischiamo di non poter più sopravvivere. Se non accettiamo le destinazioni a cui siamo stati condannati (che sempre più spesso sono lontanissime) minacciano di toglierci acqua, luce, servizi. Oggi, più di ieri, abbiamo bisogno della vostra solidarietà. Gli enti locali e la Protezione Civile ci hanno abbandonati. Secondo le ultime notizie che ci giungono i moduli abitativi removibili che stiamo richiedendo a gran voce da maggio, forse (ma forse) arriveranno tra 45 giorni. Oggi invece abbiamo bisogno di roulotte, camper o container abitabili e stufe per poter assicurare una minima sopravvivenza. Visto che le nostre richieste alla Protezione Civile e al Comune non sono prese in minima considerazione chiediamo a tutti i cittadini italiani un ulteriore sforzo di solidarietà. E abbiamo anche bisogno di non sentirci soli. Per questo noi oggi siamo qui, ad organizzare questo presidio per esprimere concretamente solidarietà a noi 6000 persone che viviamo ancora nelle tende ad oltre sei mesi dal sisma. Un altra emergenza è cominciata oggi. Non dettata da catastrofi naturali ma dalla stessa gestione del post sisma, da chi questa gestione l’ha portata avanti sulla testa e sulla pelle delle popolazioni colpite.Gli abitanti delle tendopoli sfollate

Il nuovo romanzo di Arturo Bernava alla Villa Comunale di Roseto degli Abruzzi


Arturo Bernava,Il colore del caffè,Solfanelli Editore
Venerdì 30 ottobre 2009,alle ore 18,30,presso il Salone della Villa Comunale di Roseto Degli Abruzzi,ci sarà la presentazione del romanzo"Il colore del caffè" di Arturo Bernava.Coordinerà Luca Maggitti.Interverrà l'Autore.

Il maresciallo Dante Modiano, poco prima della seconda guerra mondiale, viene trasferito in un paesino della montagna abruzzese. Si imbatte da subito in strani personaggi: un bambino di cui tutti sembrano ignorare le origini, un vecchio cieco appassionato di letteratura, una splendida e prosperosa ostessa, una contessa che fugge dalla vita mondana della capitale forse per nascondersi, un finanziere senza scrupoli che ha truffato migliaia di persone. A fare da cornice ai personaggi principali, altri soggetti dai colori forti: il pazzo Gerolamo, il podestà Ovidio Mentore, e, come in ogni storia di paese che si rispetti, il farmacista, il notaio, il prete. E, ovviamente, i carabinieri della stazione, tra cui spicca il saggio appuntato Inzirillo. Da subito Modiano si imbatte in situazioni non del tutto chiare. Un omicidio commesso sedici anni prima, un repentino ricovero in manicomio dell’unico testimone oculare, il fallimento di una banca che ha condotto sul lastrico quasi tutti gli abitanti del paese. E comincia ad indagare il buon maresciallo Modiano, non senza cedere alle lusinghe dell’amore, salvo poi domandarsi se sia effettivamente amore vero. Ma non sarà l’unico dilemma in cui si imbatterà: infatti la voglia di vendetta degli abitanti del paese che intendono riprendersi i soldi rubati loro con l’inganno, porterà Modiano di fronte ad un dilemma personale e professionale molto forte. Sino all’epilogo imprevisto.

«Ricordi quel giorno in caserma quando ti ho chiesto se sai leggere? Ebbene, io non voglio che tu legga un libro, voglio che tu viva un libro. Tutto il resto verrà da sé, se sarà il caso. Niente caffè letterari, niente cospirazioni, solo leggere. Il saper leggere, infatti, permette di evocare nella nostra mente un mondo fatto di suoni, profumi e immagini. Se sappiamo leggere, viviamo e passeggiamo in questo mondo come se fosse reale e il messaggio del libro arriva al nostro cuore come se facesse parte di noi, della nostra vita.» (da pag.65)
L'Autore
Arturo Bernava , nato a Chieti il 20-05-1970 è sposato dal 1997 con Barbara, dalla quale ha avuto due splendide figlie, Chiara e Maria Elena. Inizia a scrivere giovanissimo, vincendo il suo primo concorso letterario ad appena 12 anni. Poi, però, causa molteplici interessi tra cui la musica e lo sport, abbandona temporaneamente questa passione per riprenderla in età adulta. Ha partecipato a diversi concorsi letterari, risultando molto spesso nella terna vincitrice.Tra i risultati più importanti spiccano i primi posti ottenuti ai concorsi:«Arci-Equinozio 2007»«Premio Hombres Città di Pereto 2007»«Premio Internazionale Città di Tocco da Casauria 2008»«Tutti Scrittori-Coarezza (VA) 2008»«Città di Pescocostanzo (AQ) 2008»«G. Sgattoni, Garrufo (TE) 2008»«Una terra di leggende, Castelli Romani (RM) 2008».

martedì 20 ottobre 2009

Solidarietà al Giudice Mesiano


Calzini turchesi per tutti

È la provocazione lanciata dal coordinamento unitario di Rifondazione Comunista-Comunisti Italiani di Roseto degli Abruzzi, e che stamattina ha visto protagonista il municipio della cittadina. Marco Borgatti e Marco Palermo, rispettivamente coordinatore della Sinistra Unita e segretario di Rifondazione, hanno distribuito a sindaco, assessori e dipendenti comunali un paio di calzini color turchese, per protestare contro il servizio televisivo andato in onda venerdì mattina su Canale 5 nel quale il giudice Raimondo Mesiano, che pochi giorni prima aveva condannato la Fininvest ad una multa di 750 milioni di euro, era stato definito “stravagante” a causa del colore turchese dei suoi calzini. “Speriamo che questa iniziativa possa essere replicata in tutte le piazze d'Italia”, dichiara la Sinistra unita.
I due ragazzi sono arrivati in Comune intorno alle 12:30, e sono stati accolti dagli sguardi incuriositi dei vari dipendenti. “È giunto il momento di alzare la testa – fa sapere Marco Borgatti nel volantino distribuito nel corso nella protesta – Noi vogliamo vivere in un Paese dove un magistrato non debba aver paura di essere pedinato e di veder la propria vita violata solo per aver fatto onestamente il suo mestiere”.
I calzini turchesi sono stati regalati anche a vari assessori della giunta targata Pd e allo stesso sindaco Franco Di Bonaventura, tutti d'accordo con lo spirito dell'iniziativa alla quale ha preso parte anche il consigliere Pasquale Avolio. “Piena condivisione a che in Italia si tornino a rispettare le persone prima che i principi”, ha dichiarato il sindaco, che ha accolto i ragazzi nel suo ufficio, insieme al suo vice Teresa Ginoble. I due dirigenti della sinistra radicale hanno coperto con un calzino i microfoni della sala consiliare.
“Noi speriamo – dice Borgatti – che venerdì 23 ottobre, a una settimana da quel servizio andato in onda su Canale 5 e che ha portato indietro l'Italia di 70 anni, speriamo che venerdì tutti, in tutta Italia, indossino qualcosa di turchese. Calzini, vestiti, cappelli, braccialetti. Per essere vicini a coloro che credono ancora che esista una sola giustizia uguale per tutti. Perchè se essere onesti significa essere stravaganti , allora siamo tutti stravaganti”.

Piano Spiaggia:i disabili dimenticati





Nel Piano Demaniale Marittimo del Comune di Roseto e negli allegati tecnici non compaiono parole come handicap,disabilità o barriere architettoniche.Si tratta di una dimenticanza o di un fatto intenzionale da parte di un'Amministrazione che ritiene ormai acquisita la cultura dell'handicap?



Nelle Norme Tecniche di Attuazione del Piano Demaniale Comunale e all’interno della bozza del Bando per l’assegnazione delle concessioni non sono indicate espressamente quelle misure che rendono possibile l’accessibilità e la fruizione piena dello stabilimento balneare per le persone in situazione di handicap.
Nonostante tali misure siano Nelle Norme Tecniche di Attuazione del Piano Demaniale Comunale e all’interno della bozza del prescritte da alcune importanti norme, quali l’art. 23 della L. 104/1992 o il noto Decreto del Ministro dei lavori Pubblici n. 236/1989, richiamarle tuttavia sarebbe stato un segnale di indubbia civiltà e di sensibilità verso le persone in difficoltà.
Avremmo voluto infatti leggere nelle norme tecniche che ogni stabilimento balneare deve essere accessibile, fin dalla via pubblica, dall’esterno della concessione e da questa al mare; che i percorsi che portano al mare devono essere realizzati con sufficiente larghezza e con materiali idonei sia per un’utenza a piedi scalzi che per quelli su sedie a rotelle; che per ogni stabilimento, almeno un servizio igienico ed una cabina devono essere idonei per queste persone.
Senza dubbio la sinistra rosetana presenterà emendamenti in proposito al fine di rendere effettivo il diritto di tutti alla fruibilità delle spiagge e del mare e, quindi,prevedere l’abbattimento di ogni barriera architettonica.
Chiederemo, infine, all’Amministrazione di assicurare, fin dalla prossima stagione balneare, l’accessibilità alle spiagge libere anche alle persone con ridotta capacità motoria.
Pasquale Avolio


domenica 18 ottobre 2009

La mozione sul rilancio dell'autoporto e della zona artigianale-industriale di Roseto che la maggioranza non ha voluto discutere




Presentata nel settembre 2008 e ritirata dai proponenti(Sinistra Democratica e Verdi-PdCI) nel settembre 2009 per l'ostruzionismo della maggioranza.



MOZIONE TESA AL FUNZIONAMENTO DELL’AUTOPORTO DI ROSETO DEGLI ABRUZZI E ALLA RAPIDA ASSEGNAZIONE DELLE AREE NELL’ADIACENTE ZONA ARTIGIANALE E INDUSTRIALE
PREMESSO CHE
- nel 2002 la Provincia su mandato della Regione ha completato, utilizzando fondi della Comunità Europea, della Regione e dello stesso comune di Roseto degli Abruzzi, la realizzazione dell’Autoporto di Roseto consegnando l’opera, costata circa 7 milioni di euro, alla Regione Abruzzo nell’ottobre del 2003;

- con la Legge Regionale n. 28 del 29/11/2002 sono state dettate norme e indirizzi sull’intermodalità regionale prevedendo all’art. 2 l’elaborazione del Programma Regionale della logistica coerentemente con quanto indicato nella decisione n. 1692/96 del parlamento europeo e all’art. 3 la costituzione di Società miste, con prevalente capitale privato, per la gestione degli Autoporti di Roseto degli Abruzzi, Castellalto, S.Salvo, e del Centro di Smistamento Merci della Marsica;


- non è stato ancora creata tale Società a maggioranza privata con la partecipazione degli enti pubblici per la gestione di tali strutture e che la Regione non ha ancora emanato provvedimenti in proposito o un regolamento che dovrà disciplinare il funzionamento di tale società;

- l’ Autoporto di Roseto, che dovrà essere funzionale a un sistema di trasporto intermodale e dovrà operare in rete con gli altri autoporti regionali, si rivela di fondamentale importanza per i servizi che potrebbe offrire nel caso venissero migliorate le sue strutture (ad esempio,stoccaggio merci, gestione prodotti, reimballo, gestione depositi, merci estere e nazionali, preparazione ordini per la distribuzione ecc.) .Si pensi pertanto alla necessità di celle frigorifere a bassa temperatura o a temperatura normale o ai depositi per merce secca. Con tali servizi aumenterebbero le potenzialità di numerose aziende operanti nel terziario,legate al commercio o ai trasporti;


- a distanza di 6 anni dalla sua ultimazione questa struttura non è mai entrata in funzione giacendo in uno stato di incuria e di abbandono, in quanto irresponsabilmente non si è mai provveduto alla minima manutenzione;



CONSIDERATO CHE

- nell’area artigianale adiacente all’Autoporto circa 40 aziende in modo inspiegabile attendono da anni l’assegnazione dei nuovi lotti nonostante le pressanti sollecitazioni da parte di imprenditori e di associazioni di categoria al Sindaco e all’Assessore all’Urbanistica e le numerose dichiarazioni di buona volontà da parte di questi ultimi per lo sviluppo di quest’aria strategica per la nostra economia ;

- lo stesso Assessore all’Urbanistica nel mese di giugno ha dichiarato che l’iter delle assegnazioni di tali aree sarebbe stato completato nel giro di due mesi addebitando i ritardi alla necessità dell’integrazione della documentazione da parte degli imprenditori richiedenti e ai contrasti interni alla specifica Commissione circa l’interpretazione del relativo regolamento;


- è fortissima la volontà degli imprenditori, della CNA e dell’Associazione Provinciale Artigiani CASA di far decollare le attività produttive in questa zona legata funzionalmente all’Autoporto.



SI SOLLECITA L’IMPEGNO DEL SINDACO E DELLA GIUNTA DEL COMUNE DI ROSETO DEGLI ABRUZZI

- ad adoperarsi presso la Provincia e la Regione affinché l’ Autoporto di Roseto non sia più un esempio dello spreco del danaro pubblico e dell’indolenza delle istituzioni e abbia finalmente una società di gestione che ne avvii il funzionamento secondo le modalità e gli obiettivi per cui esso è sorto;

- ad incrementare i servizi che tale struttura, una volta in funzione, potrebbe offrire in modo da attrarre nella zona nuove attività legate ai trasporti, alle comunicazioni e all’artigianato ;


- ad accogliere le richieste, avanzate dalle imprese che già vi operano, relative, ad esempio, all’istituzione di una linea di trasporto urbano, alla creazione di una rotatoria all’ingresso dell’area in questione in modo da agevolare il transito sicuro dei mezzi e all’installazione di un’adeguata segnaletica;

- ad accelerare i tempi per l’assegnazione delle aree nell’adiacente zona artigianale e industriale superando gli equivoci e le difficoltà che tale adempimento sta incontrando nella Commissione specifica di nomina consiliare.Sarebbe questo un primo passo verso l’innalzamento dei livelli produttivi e occupazionali anche nella nostra città.

Roseto degli Abruzzi, 02/09/2008

Le mozioni negate nel Consiglio comunale di Roseto degli Abruzzi










Saranno pubblicate su questo blog tutte le mozioni ,regolarmente presentate da Sinistra Democratica e Verdi-PCdI, boicottate dall'anomalo Partito Democratico di Roseto e ,quindi,definitivamente ritirate.Scrivemmo nell'aprile di quest'anno :
"Ci troviamo di fronte a un comportamento che toglie dignità istituzionale all’opposizione, la quale ha il diritto e il dovere di proporre un diverso orientamento, un indirizzo alternativo al governo della città e quanto accade a Roseto supera ogni ragionevole limite di decenza mostrando il decadimento e la mortificazione della democrazia."
Recentemente abbiamo rilasciato alla stampa questa dichiarazione:
"Ieri in Consiglio comunale sono state ritirate definitivamente dai proponenti(SD e Verdi PdCI) tre mozioni presentate da diversi mesi, le quali figuravano normalmente nell’ordine del giorno degli ultimi dieci consigli comunali. .... Mai un Consiglio comunale ha raggiunto simili livelli di barbarie istituzionale e forse questo degrado può evidenziarsi per ragioni diverse solo in quei consigli che sono stati sciolti perché ritenuti in odore di mafia! L’attuale Consiglio,lo affermano in tanti, è certamente il peggiore della storia amministrativa della nostra città sia per la sua scadente funzionalità operativa sia per l’indolenza e la scarsa autonomia dei rappresentanti della maggioranza. Scioglierlo al più presto sarebbe francamente salutare per tutti e per lo stesso Partito Democratico."


Di seguito il testo della prima mozione che era tesa a salvaguardare i nostri alberi.

Al Presidente de Consiglio comunale
Oggetto: mozione tesa all’elaborazione di un regolamento per la tutela, la gestione e lo sviluppo del patrimonio arboreo e arbustivo sia pubblico che privato del territorio comunale
Premesso che
- leggi dello Stato e delle Regioni, nel rispetto dell’art. 9 della Costituzione che tutela il valore del paesaggio e dei suoi componenti, riconoscono l’importanza vitale che la vegetazione arborea e arbustiva riveste ai fini paesaggistici, culturali e ambientali.
- ciò sta a significare che le piante hanno una funzione fondamentale nel miglioramento della qualità dell’aria, dell’acqua, della costituzione del suolo, nella formazione dell’habitat per la fauna e nell’incremento della biodiversità ecologica, senza trascurare che esse stesse rappresentano una componente architettonica e paesaggistica che s’inserisce nel contesto della città, nelle piazze, nelle strade, accanto ai fabbricati, apportando bellezza e decoro.
- è necessario diffondere la cultura naturalistica nei cittadini.
Considerato che
Roseto degli Abruzzi possiede un ricco patrimonio di specie vegetali in aree pubbliche e private che costituiscono elementi di qualificazione ambientale
- non esiste un corpo organico di norme disponibili a tutela del verde del nostro territorio né un inventario degli alberi e degli arbusti di particolare pregio botanico e storico- culturale
si impegnano il Sindaco e la Giunta a
- censire gli alberi di pregio botanico o storico culturale del territorio comunale di Roseto e a predisporre specifici elenchi che ne riportino numerazione, ubicazione, classificazione e misura della circonferenza ;
- redigere un Regolamento comunale per la tutela del patrimonio arboreo e arbustivo teso a:
1. preservare dall’abbattimento la vegetazione di rilevanza paesaggistica, di pregio botanico e di importanza storico culturale;
2. prevenire i danneggiamenti di qualsiasi natura al fusto, alla chioma e all’apparato radicale;
3. regolamentare la potatura, la capitozzatura e l’abbattimento di alberi;
4. individuare norme di manutenzione e di difesa antiparassitaria;
5. dettare disposizioni per gli interventi edilizi ( progetto relativo al verde, rilevazione delle alberature esistenti, rilascio di autorizzazioni per abbattimenti, ecc.)
6. sottoporre a tale disciplina anche determinate aree private;
7. incrementare e qualificare il patrimonio verde sul nostro territorio privilegiando specie arboree e arbustive autoctone.



Ed ecco di seguito il testo della seconda mozione ritirata la quale era "volta alla elaborazione di una Carta o un Regolamento del decoro dell’ambiente urbano"

Premesso che
la tutela della pulizia e del decoro della città rappresenta uno dei compiti primari dell’Amministrazione comunale;
che tale compito necessita della collaborazione e del senso di responsabilità di tutti i cittadini;
che esistono norme di Polizia Urbana e del Regolamento edilizio del nostro Comune che vietano e puniscono comportamenti di inciviltà e abusi che hanno talvolta anche rilevanza penale
Considerato che
il nostro patrimonio di verde pubblico con il suo arredo risulta scarsamente salvaguardato, incrementato e valorizzato;
è frequente l’abbandono abusivo e incontrollato sul suolo pubblico di rifiuti ingombranti, talvolta anche speciali o pericolosi; i cassonetti della spazzatura sono spesso traboccanti e maleodoranti anche per i comportamenti scorretti dei cittadini;
che spesso vengono installati cartelli pubblicitari senza alcuna autorizzazione,ledendo peraltro i diritti altrui; si occupa il suolo stradale senza autorizzazione o senza rispettare le condizioni della concessione;
muri, sottopassi e facciate di edifici sono imbrattati con vernici spray;
le norme per la detenzione e la circolazione di cani sono disattese; molte strade con i marciapiedi sono invase da deiezioni canine non raccolte dagli accompagnatori dei cani stessi;
le costruzioni nuove,quelle ristrutturate o recuperate spesso non sono inserite nel contesto urbano o naturale rispettandone le caratteristiche peculiari o armonizzandosi con gli edifici circostanti nelle linee,nei materiali di rivestimento,nelle tinteggiature e nelle coperture;non tutti i proprietari del centro storico mantengono il proprio edificio in stato di accettabile conservazione,igiene e sicurezza; non sempre i prospetti architettonicamente unitari sono tinteggiati in modo omogeneo;qualche area libera inedificata non è recintata e mantenuta convenientemente;i muri dei fabbricati costruiti a filo stradale non sono sempre rivestiti nella parte bassa di materiali resistenti all’usura e di agevole ripulitura…
Visto il Decreto legislativo del 03/04/2006 n. 152 –Testo Unico Ambientale
si impegnano il Sindaco e la Giunta
ad elaborare una Carta o un Regolamento del decoro dell’ambiente urbano, la quale contenga principi, suggerimenti e norme per la tutela dell’immagine e del decoro della nostra città. Tale Carta deve avere tra i propri punti di riferimento il nostro Regolamento edilizio;
ad istituire un Ufficio del Decoro dell’ambiente urbano con il compito di raccogliere informazioni e segnalazioni riguardanti tutto ciò che possa compromettere il decoro della città;
ad avviare, in collaborazione con le scuole, una campagna di informazione per promuovere senso civico e diffondere i contenuti di tale Carta in cui venga evidenziato l’impegno congiunto dell’Amministrazione e della cittadinanza nella salvaguardia della qualità della vita e dell’immagine della nostra città.
Con tale mozione, che va inserita nel discorso più ampio della cura e della piena fruibilità degli spazi urbani, non si intende quindi introdurre norme nuove o innovative in materia di tutela del decoro urbano , ma si chiede per lo più di dare sistematicità a quelle esistenti attraverso la redazione di un documento organico e di far rispettare queste norme mediante una più efficace azione di controllo.

sabato 17 ottobre 2009

PRC/PdCI di ROSETO DEGLI ABRUZZI:ECOTEL,SUBITO IL PIANO INDUSTRIALE!


Abbiamo appreso dagli organi di stampa che ad oggi la nuova proprietà Teleco non ha approntato nessun piano industriale per il rilancio produttivo. Il 18 dicembre scadrà il primo semestre del comodato d’uso gratuito dell’ex impianto di Roseto nord concesso dalla curatela fallimentare.
Ci chiediamo come sia possibile pensare di rilanciare e riportare in attivo un settore fermo da anni senza programmare né produzioni né reti di vendita. Il patrimonio acquisito dalla comunità in oltre 20 anni di attività in un settore così strategico non può, in tempi di così grave crisi, andare perduto.
L’atto siglato tra la curatela e la nuova proprietà prevedeva due anni di comodato per l’impianto ex Teleco a Roseto nord rinnovabili di sei mesi in sei mesi a condizione che la Ecotel si impegnasse fattivamente alla realizzazione di un nuovo impianto su un terreno messo a disposizione del Comune di Roseto. In base a quanto riferito dalla stampa e da dati in nostra conoscenza, i piani di Variante al Prg sono già stati stilati dai tecnici del Comune. Ora manca l’impegno nei fatti della dirigenza Ecotel. Come è possibile, chiediamo pubblicamente, costruire un nuovo impianto in mancanza di una strategia di medio e lungo termine, strategia possibile solo pianificando attentamente un piano industriale che all’oggi non solo manca, ma sembra non essere nemmeno un programma per il futuro?
Consapevoli dell’impegno portato avanti dall’amministrazione nel reinserire i lavoratori della ex Teleco, ringraziandoli per questo, chiediamo di aver coraggio.
Chiediamo, con coraggio, di andare oltre l’attuale situazione e conquistare il bene comune riportando non solo in vita uno stabilimento, ma rilanciando un intero settore che negli anni passati ha contribuito a innalzare il benessere della nostra cittadina, mettendo in condizione la Ecotel di poter assumere sempre nuovi lavoratori.
Perché ci si è accontentati di un semplice crono programma e non si è chiesto con insistenza un piano di rilancio industriale?
quando, chiediamo, la questione della concessione del terreno in zona autoporto verrà portata in consiglio comunale?
Non vorremmo che, di sei mesi in sei mesi, tra rinvii e rinvii, tutto cada nel nulla, e la Ecotel infine dica che non ci sono le condizioni per rilanciare l’azienda. Chiediamo alla Ecotel di dimostrare attivamente di voler far impresa nella nostra cittadina, e all’amministrazione pretendere impegni precisi all’azienda.
Difendiamo insieme il futuro dei lavoratori di Roseto.
COORDINATORE UNICO PRC\PdCI ROSETO
MARCO BORGATI

Una riflessione di Franco Sbrolla sula salvaguardia del paesaggio




lunedì 12 ottobre 2009

Un Piano Regolatore che esalti le vocazioni del nostro territorio



Chissà quando arriverà in Consiglio comunale il nuovo PRG!
Se lo chiedono non solo le forze politiche ma anche tanti cittadini… ma per ora neanche a parlarne.
Da più parti si sostiene però che l’equipe del Prof. Nigro abbia portato a termine da alcuni anni il gravoso incarico che le è stato conferito e che il nostro Sindaco invece conservi gelosamente questo piano nel cassetto.
Unaltraroseto non crede a tale illazione la quale, se risultasse vera, confermerebbe ancora una volta la sfrontata e rischiosa gestione assolutistica della cosa pubblica da parte di quest’Amministrazione oltre a ingenerare il sospetto che tale piano possa essere utilizzato in campagna elettorale per fare incetta di voti . L’elaborazione dello strumento principale di governo del territorio avrebbe richiesto di contro la metodologia della concertazione, almeno per l’individuazione delle scelte più rilevanti. Inoltre esso avrebbe dovuto precedere cronologicamente l'approvazione del Piano Demaniale Marittimo Comunale e del Piano Urbano del Traffico che senz'altro verranno alla luce tra tre o quattro mesi..
L’intera Sinistra rosetana, di cui è parte integrante unaltraroseto, attende in tempi brevi un confronto approfondito con il PD sulla filosofia e i criteri di predisposizione di questo PRG per mettere in chiaro se esso abbia recepito la migliore cultura urbanistica e se sia in grado di garantire la qualità del vivere e dell' abitare. Tale qualità deve basarsi su valori ambientali condivisi e facilitare la crescita sostenibile delle attività produttive, commerciali, turistiche e di servizio.
Si intende sapere al tempo stesso se sia stata prestata la dovuta attenzione al carico urbanistico, alla riqualificazione delle foci dei nostri fiumi e corsi d’acqua e del porticciolo, alla tutela integrale della Riserva naturale del Borsacchio e alla creazione di un rapporto funzionale tra mare, centro città e collina. Tutto questo per rafforzare il ruolo che ormai svolge Roseto, capoluogo della costa teramana e sbocco commerciale e culturale delle località interne.
Unaltraroseto spera che il Partito Democratico non perda ancora una volta un’opportunità preziosa per uscire dalla sua solitudine.

domenica 11 ottobre 2009



Questo blog si rivolge a tutti coloro che amano Roseto degli Abruzzi e vogliono impegnarsi con passione affinchè essa sia amministrata nel rispetto dei diritti dei suoi abitanti e nella salvaguardia della bellezza del suo territorio e della qualità della vita.Chi ama la propria città e vuole dedicare parte del proprio tempo alla politica ,deve includere tra i propri obiettivi fondamentali la lotta ai privilegi, il rifiuto della gestione clientelare della cosa pubblica e,quindi, il contrasto ad ogni forma di corruzione.Dagli incontri su questo blog potrebbe nascere un movimento o,chissà,un gruppo bene organizzato di cittadini informati e critici che sia in grado di scuotere dal torpore e dalla disaffezione quella parte dei rosetani abituati a delegare passivamente la loro sovranità ad amministratori incapaci o a imbonitori interessati solo all'utile personale.E' urgente creare i presupposti per elevare la qualità della partecipazione e l'efficienza delle nostre istituzioni a livello locale.In quest'impegno sarà fondamentale l'azione delle donne le quali,per le loro attitudini a intuire i bisogni e a risolvere con intraprendenza i problemi, possono effettivamente rivoluzionare in modo radicale la politica locale.Senza trascurare l'apporto che possono dare i giovani con la loro vitalità e le loro idealità non contaminate dalla cattiva politica.