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lunedì 30 novembre 2009

L’intervento di Franco Sbrolla al convegno su “La storia più nera d’Abruzzo”




Roseto degli Abruzzi – Palazzo del Mare – 29 novembre 2009

Sono Franco Sbrolla, rosetano, e parlerò solo della storia petrolifera di Roseto supportata dalla documentazione ufficiale. La storia ha inizio nell’autunno del 2005, quando scattai delle foto che ritraggono alcuni tecnici intenti all’innalzamento di un castelletto ed alla conseguente trivellazione abusiva al confine del parco Mazzarosa. Dico abusiva perché, quando chiamai la Forza pubblica, la stessa comminò due distinti verbali: il primo in quanto il mezzo cingolato, proveniente da Cologna Spiaggia e carico di attrezzature, aveva attraversato, senza alcun permesso, tutta l’area demaniale ed il secondo perché i lavori in corso erano vietati nell’area della Riserva Borsacchio.
Successivamente, in data 29 novembre 2005 (esattamente 4 anni or sono), la Società Energia della Concordia, un termine molto istruttivo, presentò al Ministero dello Sviluppo Economico la sua istanza per la ricerca di idrocarburi, denominata “Roseto degli Abruzzi”. L’area interessata, pari a 13,4 Kmq., si estende da Cologna Spiaggia al fiume Vomano e dalla battigia alla collina. A seguire, in data 7 marzo 2006, le società Cor.pro.Italia e Terracon presentarono un’istanza congiunta denominata “Sant’Anna”, mentre una terza istanza, denominata “Villa Mazzarosa” arrivò dalla Società Intergas Più. Guarda caso, tutte le istanze erano identiche e riguardavano il medesimo territorio di 13,4 Kmq.
Le tappe successive sono state le seguenti: il 9 maggio 2006 è stato avviato il procedimento “Villa Mazzarosa”, il 13 dicembre 2006 l’esame del Comitato Tecnico per gli Idrocarburi e la Geotermia, ha dato parere favorevole ed il 18 ottobre 2007 il Ministero dello Sviluppo Economico ha comunicato alla Regione Abruzzo ed al Ministero dell’Ambiente il parere favorevole ed il programma di lavoro espresso dal Comitato.
Responsabile del procedimento è stato, fino al mese di giugno 2009, il dirigente ministeriale Raffaele Pasquali il quale, in un’intervista rilasciata il 12 giugno 2008 all’Eage Daily News, ha affermato che per l’Italia c’è un crescente interesse da parte delle compagnie petrolifere straniere e che il Ministero prevede, nei prossimi 10 anni, un incremento della produzione di circa il 30%, passando così da 125.000 a 160.000 barili al giorno. Dal mese di luglio 2009, nuovo responsabile del procedimento “Villa Mazzarosa” è l’ing. Fausto Ingravalle (lo stesso dirigente che aveva firmato la lettera del 18 ottobre 2007 con la quale si comunicava il parere favorevole).
Intanto, in data 27 febbraio 2008, la Società Intergas Più comunicava di aver cambiato nome in Medoilgas Italia. E a tal riguardo posso precisare che la stessa fa parte del gruppo Mediterrean Oil & Gas quotata alla Borsa di Londra. Se poi, giusto per restare in tema, qualcuno vuol sapere se, almeno questo nostro mare, è stato salvaguardato dalle piattaforme, debbo aggiungere che le istanze di ricerca in mare, ricevute dal Ministero dello Sviluppo Economico, coprono l’intero spazio antistante la costa rosetana. E proprio domani. 30 novembre 2009, la Commissione Tecnica Nazionale di VIA darà il proprio parere su tre piattaforme che dovrebbero impreziosire la costa chietina.
E’ il caso adesso di riferire come hanno reagito, in questi ultimi anni, gli altri Comuni della Provincia di Teramo, che in gran parte, a differenza di Roseto, sono solo marginalmente minacciati dalla deriva petrolifera. Ebbene, gli stessi Amministratori di Atri, Giulianova, Pineto, Silvi, Teramo, Unione dei Comuni della Val Vibrata, pur di estrazione politica diversa, hanno fatto fronte comune con le Associazioni ambientaliste ed hanno organizzato, o direttamente partecipato a tante manifestazioni pubbliche (convegni, petizioni, raccolta di firme, incontri-dibattiti, proiezioni di video come “viaggio nei Paesi dell’Ormai”, ecc) che hanno allertato la popolazione e coinvolto parlamentari ed Istituzioni.
Che cosa ha fatto, invece, l’Amministrazione comunale di Roseto? Assolutamente nulla!
Eppure il sottoscritto, intervistato dalla Stampa il 17 febbraio 2009 aveva lanciato l’allarme e pubblicizzato le notizie di cui era entrato in possesso. Non solo, ma anche le Associazioni ambientaliste, nel Comunicato Stampa del 21 maggio 2009, avevano dichiarato quanto appresso: “Gravissimo il silenzio più assoluto dell’Amministrazione comunale sul progetto Villa Mazzarosa, che prevede trivellazioni petrolifere della Società Medoilgas Italia in tutta l’area compresa fra Cologna Spiaggia ed il fiume Vomano (dalla spiaggia alla collina). E che, unitamente alle piattaforme previste in mare, avrebbe pesanti ricadute negative sull’agricoltura, sulla pesca, sul turismo e sulla salute dei cittadini”.
C’è stata, quindi, da parte dell’Amministrazione comunale di Roseto, la solita colpevole inerzia o ci sono altri motivi? Su questo tema non ho documenti ufficiali e siccome su tutti i rosetani pende una pericolosa spada di Damocle, ognuno di noi dovrà trovare, dentro di sé, la sua personale risposta. Un cosa però è certa, come per la Riserva naturale Borsacchio, la cui anteprima risale al 1969, quella contro le Società petrolifere sarà anch’essa una battaglia lunga, difficile e dall’esito incerto. A mio modesto avviso, non abbiamo attualmente alcuna possibilità di chiudere la questione ed occorrerà quindi dilazionarla, possibilmente fino alle calende greche, per risolverla quando ci saranno migliori condizioni.
Non esistono infatti, e non sono mai esistiti, Amministrazioni amiche e Governi amici, ed occorrerà far scendere in campo la nostra comune volontà e la nostra comune perseveranza al fine di garantire un futuro vivibile ai nostri figli, ai nostri nipoti ed alle generazioni che verranno.

Franco Sbrolla, rosetano di nascita e residenza

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Bravo Sbrolla,ti vogliamo prossimo assessore all'ambiente in un'amministrazione di centrodestra.

Anonimo ha detto...

Allora che aspettiamo a rilasciare questo PAN ...a se fosse stato votato in quella notte di confusione del 200? chi ricorda quella sera...con i CC in seduta?

Pio Rapagnà ha detto...

Carissimo e tenacissimo Franco,
un grazie di cuore da parte mia e di tutto il Comitato Città per Vivere di Roseto per il tuo strenuo, documentato e tenacissimo impegno a difesa e tutela del tratto di costa, di battigia, di spiaggia demaniale, di mare e di collina che va dal Trorrente Borsacchio sino alle pore di Cologna Spiaggia, unico tratto "rimasto intatto" sino ad ora grazie all'impegno degli anni passati di tanti singoli Cittadini, Amministratori e Comitati.
Per la verità, ricorderai che tutti noi, "sopravvissuti e fisicamente" legati alla storia della "Marina di Montepagano" successivamente denominata "Le Quote", Rosburgo e Roseto degli Abruzzi-Città Lido delle rose, abbiamo lottato per difendere e tutelare le "dune e le biodiversità" presenti nel tratto di costa a Nord del Mion Grand Hotel, nel Parco della Villa Mazzarosa e nel corso del Torrente Borsacchio e dei suoi affluenti provenienti sia da Montepagano che da Cologna Paese e d'intorni.
Ricorderai anche che, nel 1990 con l'amministrazione di sinistra PCI-PSI-Verdi-DP con Sindaco Nicola Crisci, l'allora Assessore Viriol D'Ambrosio, con il mio diretto appoggio, quello di Città per Vivere e quello dei Verdi della Associazione "Scarabeus", propose la istituzione davanti a questo tratto di spiaggia di un "PARCO MARINO" con l'affondamento di una vecchia nave quale punto di accoglienza della fauna e delle varie specie marine ancora presenti e viventi in Adriatico.
Sono d'accordo con quello che scrivi al Consigliere Rabuffo, il quale si dovrebbe sempre ricordare della brutta figura fatta con la discarica "La Torre" di Teramo: insistiamo e non molliamo il "nucleo originario e ispiratore" della Riserva, e non facciamoci distrarre da chiacchiere, progetti di legge e revisioni in corso d'opera. Noi sappiamo per che cosa abbiamo lottato e lotteremo ancora, loro non sanno quello che fanno ed è proprio per questo che non saranno perdonati dalle generazioni dei futuri rosetani e abruzzesi.